Prodotto da Alessandro “Asso” Stefana (Vinicio Capossela, PJ Harvey e tanti altri) e con la collaborazione di Marco Parente, vede la luce il secondo album del cantautore bresciano. Lavoro minimalista prevalentemente incentrato su brani a base di chitarra acustica e voce che attingono dalla miglior canzone d’autore italiana. Nomi come De Gregori, Stefano Rosso, Ivano Fossati possono essere raffronti impegnativi ma sono riferimenti da cui partire per capire il mondo di Viviani. Un buon disco.
Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.
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