ELISA SANDRINI – Come un tic tac
“Come un tic tac” è il brano che dà il titolo all’album. È una riflessione su quel senso di inadeguatezza che ci prende quando ci sentiamo estranei a questo mondo. Il tempo quindi ci sembra un regalo in questa società così frenetica e ricca di impulsi.. È vero, il tempo è il fuoco nel quale tutti noi bruciamo ma se sappiamo assaporare il presente e viverlo concretamente sappiamo gestire il nostro tesoro..il tempo presente, protagonista, è tutto ciò che abbiamo per costruire il futuro che desideriamo ma purtroppo oggi è molto sfuggevole. Il passato è un ricordo che ci è servito per crescere e trasformarci in ciò che siamo oggi. Nel futuro utopico che mi immagino vedo un tempo senza tempo scandito nel quale le anime danzano in un cerchio umano come nel quadro di Matisse la danza.
Suona il piano da quando aveva dieci anni. Ha imparato flauto traverso e fisarmonica. Ora approda a questo disco da cantautrice compositrice. Già, cantautrice con una voce che sa essere spesso dolce, a volte tenebrosa e trancey (come nella spiazzante Il tempo parla, in cui viene in mente Lisa Gerrard), quasi sempre pop folk quanto basta per essere accattivante. Ma la voce arriva dopo la composizione. Una composizione che parte dal piano (minimalista a tratti, circolare e cinematico come Einaudi o Nyman), passa attraverso arrangiamenti per archi mai scontati, sempre emozionanti, costruendo una sorta di canzone pop intrisa di classica e folk, come nella bellissima “il colore del merito”, un brano coraggioso per la meritocrazia, parola spesso sconosciuta nel nostro paese.
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