Il video di “Vetro”, ultimo estratto dal fortunato EP d’esordio di Elettra, “14’ dentro la mia testa”, uscito alla fine del 2020 per Alka Record Label. Elettra è una cantautrice dal cuore blues e il pensiero pop. Si presenta con un mini-disco manifesto, pieno di carattere. Descrive quanto accade nell’animo di una giovane donna d’oggi: la rabbia, le frustrazioni e le fragilità. Ma anche il rapporto con se stessi e con gli altri, i ricordi, i sogni e i desideri.
“Vetro”, ultimo estratto e ultimo brano della tracklist, è il brano più intenso. Descrive la violenza dalla quale non abbiamo saputo proteggerci. Parla di dolore, schifo, vergogna. Come Pandora, Elettra incontra tutto il male del mondo, lo riconosce e lo trasforma in canzone. Un percorso lungo e doloroso, che lascia intravedere sul fondo qualcosa di luminoso. Lì, tra cocci e calcinacci, rimane infrangibile la nostra essenza. Pietra fondante dalla quale ripartire.
CREDITS
TITOLO: Vetro
DURATA: 03:04
“Vetro” è un videoclip prodotto da Free Club Factory https://www.freeclubfactory.it
REGIA | Leonardo Angelucci e Matteo Troiani
RIPRESE e FOTOGRAFIA | Leonardo Angelucci e Matteo Troiani
MONTAGGIO, GRAFICHE e COLOR | Leonardo Angelucci
MAKE-UP e HAIR STYLIST | Erica Peruggi
CON | Ludovica Cozzolino, Giulia Paris, Erica Peruggi, Elettra
Da un’idea originale di Leonardo Angelucci
Arrivata in finalissima al Calabria Fest (organizzato da Ruggero Pegna per Art-Music&Co e Regione Calabria, radio ufficiale Rai Radio Tutta Italiana), Elettra ha affrontato molti palchi come frontwoman (e non solo) prima di dare il via alla sua carriera da solista. Ha studiato canto e perfezionato la sua scrittura con diversi maestri. “14’ dentro la mia testa” è il suo primo disco, anticipato dai singoli “Maledetto” e “Ti auguro una cagna”.
ELETTRA PARLA DI “VETRO”
Ricordo come se fosse ieri il momento in cui “ho deciso di non dimenticare”. Non che avessi mai realmente dimenticato. Avevo solo rinchiuso tutto quel male in una piccola cassa chiusa a chiave, a due mandate, e riposta nella stanza più buia di me. Quella stanza in cui teniamo tutto lo schifo che abbiamo vissuto, in cui non facciamo mai entrare nessuno, per vergogna, per paura di essere giudicati, per paura di non essere capiti o, nel mio caso, per paura di non essere creduti.
Un giorno ho deciso di aprire la porta di quella stanza, o forse si è aperta da sola, ancora non lo so. Ci sono entrata di prepotenza in quel maledetto buio. Direi una cazzata se ora dicessi che è stato facile. Non esiste nemico peggiore di quello che lasciamo crescere indifferenti dentro di noi.
Ma se potessi fare un viaggio nel tempo, a quella ragazza sempre incazzata le vorrei dire che non deve avere paura ad aprire quella porta e che proprio in quella stanza buia troverà la sua luce.
Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.
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