ELLIS CLOUD – Tangled wires
Il videoclip di “Tangled Wires”, secondo brano estratto da “Born in The 20’s”, album d’esordio di Ellis Cloud, nome d’arte di Riccardo Lo Faso, cantautore e polistrumentista palermitano, uscito lo scorso 17 ottobre.
‘ Tangled Wires’ è una storia di gelosia – racconta Ellis – fra tre soggetti presentati ambiguamente poiché non è chiaro se siano umani o automi o entrambe le cose. Ognuno dei protagonisti sogna di passare dall’altra parte per l’invidia di una vitalità diversa ed apparentemente più libera”
Il videoclip del brano, per la regia di SAll C (Salvatore Lo Cascio), tratta appunto il tema della libertà, e rappresenta la storia di un ragazzo che viene casualmente attirato da una strana festa privata in cui cade esca di un tranello ben orchestrato e che lo lascerà per sempre schiavo di quel luogo, uniformandolo agli altri presenti ed annullandolo totalmente.
Il disco, che nasce nei due anni passati a New York, tra Brooklyn e Manhattan, e che vede la luce grazie all’incontro con il produttore Gabriele Plescia nel 2016, è stato anticipato dal primo singolo e video di “Walk on Water”
Ellis Cloud è co-produttore del disco e dei suoi arrangiamenti ed oltre a cantare suona chitarre, bassi e sintetizzatori. Nelle registrazioni sono stati coinvolti alcuni dei musicisti più talentuosi della sua città tra cui Federico Quartana, Ciro Pusateri, Dario Grizzaffi, Lorenzo Passalacqua e Giorgio Bovì.
Questa la tracklist: si parte con dagli attacchi di panico di “Street Star”, si passa alle storie di ibernazione di “So Young” in cui un uomo spera di ritrovarsi tra 50 anni in un futuro in cui la sua sessualità sfrenata possa essere totalmente accettata. Poi spazio alla pazzia di “Moody Movie” e a “Walk On Water”, un racconto di pubblicità, una dedica ai fenomeni che riescono a monetizzare sul web senza avere alcun talento o particolare vocazione. La gelosia di “Tangled Wires” e la “retromania” di “New Flying Socks” aprono la strada alla titletrack, “Born in the 20’s”: case su Marte, robot/babysitter, una generazione condensata in microepisodi. “Leave me Alone”, “Invincible” e “Play” chiudono le dieci tracce dell’album.
Francesco Riccardo Lo Faso in arte Ellis Cloud nasce a Palermo nel novembre ‘87. Cantautore e polistrumentista, è cresciuto in un contesto musicale quasi interamente nazionalpopolare: viene preso miracolosamente in salvo da Duke Ellington e Benny Goodman a 14 anni. Studia clarinetto, e quando tolgono per 9 mesi l’adsl dal suo quartiere decide di imparare seriamente la chitarra. Scrive le prime canzoni a 19 anni. Spende troppi soldi in pedali ed a quest’ora invece di parlare di shoegaze probabilmente avrebbe un monolocale tutto suo. Ossessionato dal periodo musicale 1977/1984 ha suonato in tante formazioni, dal dream pop al new-rave al math-rock. Nel 2011 intraprende un’esperienza lavorativa newyorkese per un’azienda che sfortunatamente dopo pochi mesi chiude i battenti lasciandolo per due anni preda delle tensioni della Grande Mela e ispirandolo a raccontare le storie presenti in Born in The 20’s”. Tra i suoi artisti contemporanei preferiti puoi trovare St. Vincent, Flying Lotus, Thundercat, Unknown Mortal Orchestra, Janelle Monae, Amy Winehouse e i Deerhunter, e sogna di potersi ubriacare con Mac DeMarco prima dei 30 anni.
Commenti recenti