IRENE BETTI – Il bacio
Irene Betti comincia a suonare alla tenera età di 7 anni e si laurea al Conservatorio di Santa Cecilia.
Parallelamente all’attività di arpista classica in numerosi concerti, affianca la composizione di brani strumentali e canzoni, con cui si esibisce in diversi locali e festival.
Come arpista ha partecipato al Festival Firenze Suona Contemporanea con l’ensemble di musica contemporanea del Conservatorio Cherubini.
Con l’associazione Promusica ha eseguito più volte il concerto per arpa e coro di voci bianche Cerimony of Carols di B. Britten e brani da lei arrangiati.
Ha collaborato con l’ORT, diretta da Daniele Rustioni.
Dal 2015 collabora l’Orchestra da Camera Fiorentina, per cui è stata arpista nella prima nazionale di Debora e Sisara
Dal 2016 collabora con l’Orchestra Internazionale di Roma diretta da Antonio Pantaneschi, con cui ha accompagnato l’artista Amedeo Minghi e partecipato al video Pensando a te.
È stata arpista del Trio Voiles… che esegue repertorio classico e romantico per arpa, voce e corno. Tra le varie manifestazioni in cui il trio si è esibito ricordiamo Festival di Musica Antica in Firenze Dagli Albori del Barocco al Classicismo, ed il Museo degli Strumenti Musicali in Roma.
Nel 2017 esce il suo primo album Vita Caotica, brani e canzoni originali scritti e arrangiati da lei.
L’ album è stato presentato in diversi teatri e i brani dell’album sono stati utilizzati per le colonne sonore del documentario Storie di Ferro, proiettata al Macro a Roma per la serie Dolcevintage, immatricolata su Rai2.
Ha eseguito le Folk songs di Luciano Berio per il progetto Erasmus “Connection of two words” all’Harpa a Reykjavik e con con l’ associazione per la musica contemporanea Gamo.
Interpreta i brani del compositore Vincenzo Napoli, che con la sua interpretazione di “Inquietudes e caresses d’amour” ottiene la medaglia di bronzo al Global Music Award.
Nella sua ricerca compositiva cerca di rendere l’arpa uno strumento attuale, costruirle un nuovo immaginario oltre la sua dimensione convenzionale, proiettato in una dimensione vicina alle sonorità attuali.
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