Il video, essenziale come la stessa canzone, è stato girato da Loreto Di Cesare, videomaker italiano di stanza a Los Angeles, per anni attivo come cameraman del Centro Televisivo Vaticano:
«Durante il lockdown ci siamo ritrovati bloccati nel nostro paese natale completamente vuoto. Nel mio paese il lockdown dura stagioni intere da sempre. Una vecchia telecamera, l’ultima canzone scritta poggiata sul sedile della macchina… ed in 6 ore era già tutto pronto».
Cantautore e poeta, Matteo Farge (pseudonimo dietro cui si cela il cantautore Matteo Di Fabio) incontra per la prima volta la musica a 7 anni, quando imbraccia per la prima volta una chitarra, una Castelfidardo.
Per gioco, Matteo inizia a passare i pomeriggi di fronte casa, con in braccio la chitarra, percuotendone le corde a caso: è a quel punto che entra in gioco il suo primo maestro, il chitarrista della chiesa locale con un passato come chitarrista rock anni ’70, nella band I Vandali.
Dopo un primo periodo di studio, fatto di amore per lo strumento ma anche odio per l’imposizione dello studio del solfeggio, Matteo scrive il suo primo brano a soli 11 anni, “Anonimo”, come racconta lo stesso Farge: «“Anonimo” parlava di un’ipotetica conversazione telefonica tra una professoressa ed un suo alunno. Nel testo, la professoressa telefona all’allievo sul cellulare, riprendendolo su un compito in classe che le sembrava fosse copiato. Il concetto dietro la canzone era la chiamata anonima, il #31#, in quegli anni: era la novità del secolo, la chiamata anonima metteva spesso in difficoltà il ricevente. “L’anonimo” aprì un mondo, dagli scherzi telefonici allo stalkeraggio: era parte del nostro mondo di quegli anni, e così scrissi quella canzone».
A 16 anni mette su la prima band, gli Arsenik, con cui inizia ad esibirsi in giro, ma è con gli Alveromanzia che iniziano ad arrivare i primi risultati concreti, arrivando in finale al Premio Musica ControCorrente, al Festival Augusto Daolio e al Festival di Avezzano.
Da solista, nel 2019 è semifinalista al Tour Music Fest (indetto da Mogol) e, nel 2021, è finalista al Premio Fabrizio De André (organizzato da Dori Ghezzi, SIAE, iCompany e dalla Fondazione Fabrizio De André) con la poesia “Caro vecchio cantautore”.
Sempre da solista, nel 2019 pubblica i singoli “Rebecca” e “K2” (brani con cui arriva in finalissima a Sanremo Rock), mentre è del 2020 l’uscita del brano “Torni alla realtà”.
Attualmente, Farge è alle prese con la pubblicazione del suo nuovo singolo, “Giorni”, con un videoclip girato da Loreto Di Cesare, filmmaker italiano di stanza a Los Angeles, ex cameraman del Centro Televisivo Vaticano, per anni al seguito di Papa Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.
Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.
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