MIRCO OLIVASTRI – Aquilone senza filo
Dopo aver incantato pubblico e critica con l’incisiva emozionalità della sua penna nell’intensa pop-ballad “Incenso e Rosa”, Mirco Olivastri torna a raccontare i colori dell’animo umano in “Aquilone senza filo”, il suo nuovo singolo.
Scritto dallo stesso artista e prodotto da Emiliano Soriente ed Emiliano Imondi, che hanno vestito un testo dal profondo valore introspettivo di penetranti vibrazioni sospese tra romantica quiete ed effervescente dinamismo, il brano è lo specchio di un volto celato da tutte quelle maschere che ciascuno di noi indossa quotidianamente, per timore di far trasparire le proprie fragilità, quei momenti di debolezza che irrompono anche nei temperamenti più carismatici, senza bussare alla porta, senza chiedere il permesso; piccoli e grandi cedimenti che evitiamo di mostrare non soltanto per paura del giudizio, ma soprattutto, per impedire di deludere e ferire le persone che amiamo – «chi mi conosce mi disegna presto, sorriso a cento denti che riflette dentro» – , coloro che mai vorrebbero vedere le ombre attraversarci – «io che ricalco quell’ amara descrizione, se decido poi di piangere, lo so che cambio intenzione».
Maschere che ci inducono a domandarci quanto di reale gli altri conoscano della nostra personalità, maschere che gravano sulla concezione che abbiamo di noi stessi, perché oberano sulla veridicità di ciò che siamo; un duplice fardello tra realtà e apparenza – «sono stanco sai delle apparenze, più le combatto, mi ci incazzo» -, in bilico tra la consapevolezza di non voler tradire le aspettative altrui e l’apprensione nel dubbio di ferirli ancora di più, occultando i nostri lati oscuri e melanconici, a favore di una spensieratezza fittizia, di una gioia distopica e simulata – «mi incastro e mi ritrovo che fingo io che vada sempre immensamente tutto bene, che un calo fisico e mentale no, non mi appartiene».
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