Patto di sangue
Davvero il gusto per il macabro non ha mai fine! Oppure vi sono genialità da artisti che le menti semplici fanno fatica a comprendere. Certo è che talvolta il talento artistico abdica a trovate che partono bene per poi diventare ottime iniziative pubblicitarie, ma tant’è.
L’origine di tanta geniale arguzia artistica è Peter Doherty, voce dei Libertines, band inglese nelle cui recensioni sono stati scomodati Smith e Strokes quali paragoni, ma lascio ai miei colleghi Antonio Bacciocchi e Carlo Maffini un eventuale parere musicale. Ebbene il buon Peter, anche lui come alcuni suoi augusti colleghi, si diletta di pittura, lo definiscono artista visivo e i suoi quadri vengono venduti tra i 5.000 e i 10.000 euro, ma ci si può accontentare di stampe a 800 euro. Quotazioni di rilievo, dovute al grande interesse che si muove intorno all’artista che lo scorso anno ha visto una sua personale in una galleria di Cadmen a Londra, dal titolo On Blood: a portrait of the artist. Ma quale sarà mai il motivo di tanto interesse, visto che le opere non sono poi un granché? Semplice, l’autore mischia il sangue ai colori. Sì sì, avete letto bene, il sangue: simbolo di energia e morte, violenza e amore, una materia organica che attira e, contemporaneamente, repelle.
Doherty assicura che il prezioso liquido viene utilizzato a caldo, prelevato direttamente durante le sessioni di pittura. Una trovata davvero contemporanea visto il successo di tutto ciò che ha un che di ematico e vampiresco, soprattutto un’ottima spinta commerciale poiché Pete Doherty, che nel frattempo non canta più con i Libertines, ma con i Babyshamless, in mezzo alle suo opere, rigorosamente “blood-signed”, ne aveva una dal titolo Ladylike, venduta per 35.000 euro in quanto dipinto con il sangue di Amy Winehouse.
Un po’ macabro, nevvero? Però funziona e rende, probabilmente quel tanto che basta per finanziare altre estrose, benché meno artistiche esperienze dell’artista, tra cui un negozio a Camden Town, The Rag & Race Collection, in cui è possibile acquistare lattine vuote e pacchetti di sigarette accartocciate, usciti dalla spazzatura di qualche VIP, oppure un mozzicone di sigaretta, sempre di Amy Winehouse, per la modica cifra di 120 euro.
Ma questa è un’altra storia.
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