PICCOLI ANIMALI SENZA ESPRESSIONE – Lupa
“Lupa” è il nuovo video dei Piccoli Animali Senza Espressione tratto da “Sveglio Fantasma”, il disco che la band toscana dell’ex bassista dei Virginiana Miller Andrea Fusario ha pubblicato lo scorso maggio per Sussurround / Materiali Musicali.
Il clip, ad opera di Ambra Lunardi, è stato realizzato con la tecnica del green screen ed ha un taglio evocativo più che narrativo, unendo tinte pop, varie figure composite, grafiche geometriche e visioni caleidoscopiche.
“Lupa”, spiegano i PASE, “racconta una relazione dove l’iniziale incanto cede presto il passo all’inganno. Una disillusione lacerante avvertita come aggressione ferina. Una canzone dal mood berlinese che si distingue dal resto dell’album per ritmo e violenza del testo.”
Un mood tradotto in immagini grazie “alla grande sintonia tra noi e Ambra. L’idea di fondo era quella di lavorare in astratto tenendo presenti solo alcuni riferimenti testuali: l’isola di Rodi, con la sua valle delle farfalle, il porto e le statue, e poi Bosch per il globo di vetro e i giardini incantati.”
Il risultato è un videoclip di forte suggestione, dove le sorprese visuali si susseguono sul groove della canzone.
Dopo “Come il quadrato”, “Lupa” è il secondo estratto da “Sveglio Fantasma”, terzo lavoro dei Piccoli Animali Senza Espressione a tre anni dal disco precedente “Cerco casa vista Marte”. Prodotto da Dimitri Niccolai Tenedle, l’album vede la partecipazione di ospiti come Nabil Salameh dei Radiodervish in “Luminoso” e del maestro e amico Mauro Grossi al piano in “Tracce separate”.
“Sveglio Fantasma” è con tutta probabilità il disco più elettronico dei PASE, anche se la presenza delle macchine non è mai invadente e condivide gli spazi con gli strumenti a corda e il piano. Ma soprattutto “Sveglio Fantasma” sviluppa in modo più compiuto e intenso che mai l’idea di pop del gruppo, un songwriting dalle architetture complesse eppure immediate, dove le parole cariche di significati e straordinariamente immaginifiche stanno al centro della scena e volteggiano come falene insieme alla voce. L’insieme di questi elementi “cerca universi paralleli, fatti di cerchi e quadrati, di punti e linee, di luoghi al di là della mente.
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