PLATONICO – Sharks land

A chi non è mai capitato di sentirsi fuori luogo, escluso da un mondo a cui, molto spesso, siamo i primi a sfuggire, per timore di non essere all’altezza delle sue aspettative, per paura di deludere tutti, partendo da noi stessi? È da questa riflessione che ha preso il via “Sharks Land” (PaKo Music Records/Visory Records/Believe Digital), il nuovo viaggio in musica del brillante cantautore romagnolo PlatoNico.

Dopo aver dimostrato l’intensa emozionalità della sua penna in “28 Aprile”, la grinta da fuoriclasse e la potente caratura della sua voce in “Vita Stretta” e l’incantevole connubio di suggestione e trasversalità in “Le Tue Fragilità”, il poliedrico artista ravennate classe ’98, torna in radio e nei digital store con un patchwork di suoni, liriche e stili che mette in luce un’ulteriore peculiarità del suo percorso tra le note, quella di rimanere fortemente riconoscibile e identificativo, indipendentemente dalla tematica affrontata e dal tappeto sonoro su cui si posa ogni sua release.

Ulteriore dimostrazione del suo eclettismo, è senza dubbio la scelta, per questo nuovo pezzo, della lingua inglese, che meglio si adatta alla dimensione elettro-pop, magistralmente intrisa di tinte ambient, in cui si innesta un testo dall’immediato e fortissimo impatto, capace di scandagliare pensieri, sentimenti e stati di dissociazione psico-emotiva in meno di 3.30 minuti di profonda immersione in se stessi.

E se in “Le Tue Fragilità”, l’amore rappresentava la chiave per aprire il lucchetto della leggerezza e le porte del cuore, in “Sharks Land”, letteralmente “Terra degli Squali”, la mente simboleggia al contempo rifugio e trappola per quei demoni e quei peccati che ci allontanano dalla nostra identità, facendoci sentire ingabbiati in un corpo e in un’anima che fatichiamo a riconoscere – «Feeling like a stranger to myself» («Mi sento come estraneo a me stesso») -.

«”Sharks Land” – dichiara PlatoNico – racconta la storia di una persona che si sente esclusa dal mondo e senza un obiettivo. É il crollo emotivo che si avverte quando ci si pone troppe domande sulla propria esistenza ed è la sintesi di un periodo molto cupo che io stesso ho attraversato, un periodo in cui mi ero perso dentro la mia mente».

Vuoti e ferite dell’anima, nati e prodotti dal conflitto interiore tra «a white mind and a black soul» («una mente bianca e un’anima nera»), che ci portano a credere di non voler più provare emozioni – «trying to fight against the world» («sono così stanco di tutti questi sentimenti») – di desiderare una totale asetticità del cuore. Ma nel tumultuoso tragitto del nostro essere, attraversando cieli e stagioni diverse, quella sensazione di smarrimento, di desolazione e di allontanamento dalla nostra vera essenza – «I can’t find my way back home» («Non riesco a trovare la strada per tornare a casa») – può essere colta come un alert, un segnale per cambiare le cose, partendo dalla concezione che abbiamo di ciò che siamo, per ritagliarci, con le nostre stesse mani, un posto nel mondo, smettendo di combatterlo ed iniziando a viverlo.

Dal suono deflagrante del temporale in apertura, alla chiusa lenta ma decisa, passando per strofe e bridge psichedelici e ritornello galvanizzante, “Sharks Land” è una catarsi elettro-pop-rock che consente all’ascoltatore di spogliarsi da ansie e paure, da tutti quegli auto sabotaggi che, spesso, la psiche ci induce ad attuare come meccanismo di difesa al cambiamento, una trasformazione che risulta però necessaria per liberarci da quello stesso “Io” che ci intrappola dall’interno, da quelle ombre che, se non scegliamo di dissolvere e dissipare, continueranno ad impedirci di far risplendere il sole che vive dentro ciascuno di noi, al punto che «The fullmoon will turn to eclipse» («La luna piena si trasformerà in eclissi»).

Il brano è accompagnato dal videoclip ufficiale, dal forte valore figurativo, diretto da CREG Production e girato a Milano, che traspone sul piano visivo il profondo significato del testo.

Con “Sharks Land” PlatoNico torna a dar voce al ragazzino timido ed introverso che, con il desiderio di emergere dalle ceneri del proprio passato, canta al mondo la sua storia per sfogare emozioni represse e trasformarle in un nuovo inizio del meraviglioso viaggio che ognuno di noi compie nel proprio microcosmo interiore.

 

Biografia.
PlatoNico, al secolo Nicolas Neri, è un cantautore italiano nato in provincia di Ravenna il 03/03/1998. Cresciuto da solo con la madre, ha attraversato un’infanzia e un’adolescenza particolarmente difficili, trovando nella musica e nella scrittura, tra microfono, batteria e penna, una valvola di sfogo da cui sfogare il suo malessere interiore. Solitario, timido, introverso e dotato di una spiccatissima sensibilità, trova nel rifugio della musica il desiderio di emergere dalle proprie ceneri, di urlare al mondo le sue intenzioni e di trasformare il dolore in un nuovo inizio. Nel 2021 pubblica “28 Aprile”, la sua prima release ufficiale, che gli consente di dimostrare l’intensa emozionalità della sua scrittura, a cui seguono, nel 2022, l’energica “Vita Stretta” e la suggestiva “Le Tue Fragilità”. Pochi mesi più in là, PlatoNico firma il suo primo contratto discografico con la label meneghina PaKo Music Records, con la quale pubblica, nel mese di Ottobre, “Sharks Land”, una catarsi elettro-pop-rock, scritta e interpretata in lingua inglese, magistralmente intrisa di vividissime tinte ambient, che affronta con l’assoluta e potentissima delicatezza dell’esperienza vissuta, la tematica dell’isolamento, della solitudine e della dissociazione psico-emotiva, raccontando la disgregazione interiore come mezzo per ricongiungersi a se stessi e consentendo all’ascoltatore di spogliarsi da ansie, paure ed auto sabotaggi, per riscoprirsi e ritrovarsi con le proprie meravigliose peculiarità personali. Versatile, emozionante e fortemente riconoscibile, PlatoNico si trasforma rimanendo sempre fedele a se stesso, in un percorso tra le note fatto di sperimentazione, fusioni di generi e stili, anima e cuore.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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