SERGIO ANDREI – Genesi
Il videoclip nasce da un’idea dello stesso artista che la racconta così: “Citando la metamorfosi di Apuleio, in cui un uomo compie un viaggio pieno di peripezie trasformandosi in asino, e la mela del giardino dell’eden, simbolo del peccato, si racconta visivamente un’idea di genesi umana e contemporanea.”
Regia, riprese e montaggio sono state affidate a Simone Mastronardi, girando l’intero clip all’interno della particolare location del Parco Avventure di Fregene, con la speciale partecipazione dell’asina Paolina e del cavallo Spartaco.
“Genesi” è il primo capitolo di un viaggio alla ricerca dell’Eden e della propria felicità, composto d’alternanze di strofe e ritornelli, che tracceranno un percorso di storie da raccontare che comporranno l’esclusivo concept album di Sergio Andrei “Pulp”, in uscita il prossimo autunno.
Questa non sarà solo un’uscita discografica, ma un vero e proprio racconto che verrà illustrato immagine dopo immagine, canzone dopo canzone, sulle piattaforme social dell’Artista, realizzando così, come se fosse un “magazine”, la comunicazione visiva alle parole e la musica alle emozioni.
Il progetto visivo è stato realizzato dal cantautore assieme alla sua famiglia artistica, sotto la guida del direttore artistico Giovanni Lo Castro, con le fotografie di Ludovico Pascoli e Mattia Cursi e video di Simone Mastronardi.
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BIOGRAFIA
Classe ’97. Nato a Milano, vivo a Roma da quando ho otto mesi, ma tifoso accanito della Fiorentina. Vissuto per un anno in Australia per poi tornare, fare il Linguistico e poi tre anni di Accademia all’Officina P.Pasolini di Tosca.
Appassionato di canzone d’autore fin da piccolo. Mi vestivo da Rino Gaetano in prima media per cantare in playback. A 6 anni, a “Chi ha incastrato lo Zio Jerry” , nominai De Gregori in opposizione a Ci Son Due Coccodrilli quando la Hunziker mi chiese il brano preferito.
Amante di edicole, pub, manifesti, copertine della Blue Note, stadi e osterie.
Politicamente credente dell’anarchia delle locande. Un mix fra un ipocondriaco asociale e un hooligan.
Esordito come attore a Teatro con “Le belle Notti” e poi proseguito con serie televisive e film (Non c’è campo, Che dio ci aiuti, Don Matteo, Scomparsa ec..)
ma la vera passione è quella per la sceneggiatura che fa parte del mio amore per la scrittura. Un film scritto nel cassetto dove c’è sempre musica di mezzo: il buon jazz.
Scrivo canzoni da qualche anno. Ho pubblicato tre singoli su Spotify: Pienodipanico, Brigitte Bardot e Monologo al Bancone. Altri esperimenti di questi anni sono su Youtube.
Lavoro con un team di amici che condividono diverse passioni: dalla fotografia alla grafica e da anni portiamo avanti progetti.
Finalmente è in uscita il primo disco. Ha già cambiato dieci titoli e venti tracklist. Ora dovremmo esserci. Si chiama “Pulp” ed è un magazine che racconta tante storie e un grande viaggio che comincia al bancone.
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