SPORTING: sport, teatro e musica
C’è uno spettacolo teatrale che ha preso forma nel bel mezzo della primavera torinese, solleticato da un’idea del regista Enrico Gentina che, ispirato dal libro di Mauro Berruto, Independiente Sporting, ha selezionato otto attori, due scenografe, una giornalista, un blogger e un musicista, per costruire una squadra che a teatro parlasse anche un po’ di sport.
Nasce così SPORTING, progetto teatrale, laboratorio inusuale per costruire storie di vita di oggi e di ieri, abituato da settimane a creare stupore e a raccontare se stesso attraverso le parole di molti che partecipano e osservano. Ci siamo anche noi di Radio Coop, media partner di questa esperienza che si arricchisce di un tema musicale suonato dal vivo sul palco da Maurizio Malano, musicista sopraffino, dottore in chitarra Jazz (e in giurisprudenza), che ama definirsi operaio della musica, al servizio di quello che gli danno da fare.
E’ personaggio interessante il buon Malano, tifoso del Toro (te lo dice immediatamente dopo il “piacere Maurizio”), serio e compassato nell’esercizio delle sue funzioni, mattacchione di prima fra una nota e l’altra.
Le esperienze musicali che più lo divertono e contraddistinguono, sono quelle che prendono vita dal riarrangiamento di brani già creati (una roba molto jazz), in special modo dei Beatles (Maurizio fa parte del progetto Let’s Beat! – Beatles Acoustic Trio), da trasportare in una realtà acustica diversa, che costringe a rivedere tutte le parti di chitarra: lui si diverte così. E’ il momento in cui da operaio si trasforma in artigiano della chitarra e della composizione musicale, poesia quotidiana di un mestiere bellissimo.
Lui, Maurizio, suona tutti gli strumenti a corda e si schernisce un po’ quando dice di non essere un poli strumentista, ma di essere irrimediabilmente un “malato di chitarra”. La sua malattia lo ha portato spesso a suonare per il teatro, ma sempre in gruppo, SPORTING è la sua prima volta in solitaria, ma proprio solo non è.
Succede così con la musica di SPORTING: si pesca dal mucchio degli attori et voilà, ecco uscire una sassofonista, Giulia Filippone, studi al Conservatorio, un bassista, Samuel Fuscà e una cantante, Manuela Grippi, autrice del testo della “Canzone di Leticia”. Come se non bastasse, Maurizio, oltre a comporre tutte le partiture, coinvolge in un percorso ritmico tutti gli altri attori, che daranno vita, in un crescendo entusiasmante, fra tifo e festa, alla fase conclusiva dello spettacolo (da vedere!).
Per SPORTING Maurizio Malano ha composto il tema principale, la sequenza, le parti di basso e ha riarrangiato la canzone di Alfonsina, ma poi, alla fine, proprio non ce la fa e dopo aver passato giorni a punzecchiarci per le diverse appartenenze calcistiche (suvvia siamo Torinesi, lui è del Toro, io no!), il discorso musica e calcio viene fuori. Lui, il chitarrista artigiano, ha idee chiare in proposito: qualsiasi musica vada a toccare il calcio, insomma, proprio bella non è, a eccezione dell’inno del Liverpool “You’ll Never Walk Alone”, gli altri tentativi sono sempre orribili. Però lui una musica da legare al Toro ce l’ha, me lo dice chiaramente, una sorta di carica che nasce dal rumore della Curva Maratona che fa tremare lo stadio, quello che Paolo Pulici chiama “il ruggito”. Mi dice tutte queste cose con una compostezza disarmante, ho imparato che per Malano il Toro è una cosa seria, tanto. Me ne accorgo il giorno dell’anteprima dello spettacolo che, accidenti, coincide con il derby di casa nostra. Ha vinto la sua di squadra e io lo so che nella sua testa suonava fortissima un’Aida.
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