STEFANO GILARDINO – Shock antistatico
Stefano Gilardino, come sempre, compie un certosino lavoro di ricerca, sulle tracce dell’ampio concetto di “post punk” nell’Italia del 1979/1985.
Band, esperienze, testimonianze, dischi, progetti come il celebre “Great Complotto” di Pordenone o le scene centrali bolognese e fiorentina.
Esaustivo, ben fatto, ennesimo tassello a completare il quadro su quegli anni importanti (soprattutto per chi li ha vissuti).
Si parla di Gaznevada, Rats, Diaframma, Detonazione, Pankow, Krisma, Denovo, Dirty Actions, Great Complotto, Underground Life etc.
Dice Fred Ventura degli State of Art:
“C’era un buon fermento in quel periodo, anche se spesso ognuno di noi suonava in due o tre gruppi differenti dando l’impressione che ci fosse molta più gente attiva di quanta ce n’era effettivamente”.
Un aspetto, a parer mio, molto importante che si affianca alla visione di un mondo apparentemente molto attivo, intenso e prolifico ma che, personalmente, ricordo molto limitato e circoscritto a un numero esiguo di appassionati.
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