Swanz abbandona momentaneamente l’esperienza con i Dead Cat in a Bag, aggiunge per l’occasione “The lonely cat” al nome e si dedica in solitario alla reinterpretazione di una serie di brani, tra episodi oscuri e altri ben più conosciuti. Il tutto con un approccio minimale, profondo, viscerale, che porta immediatamente alla mente il Johnny Cash delle “American Recordings” e il Nick Cave più “roots”. Si respirano blues, country e una sorta di sentore di gospel blasfemo. Scorrono brani di Bob Dylan (una spettrale “All along watchover”), Hank Williams, Joy Division fino all’iniziale cupissima “Love me tender” che fu di Elvis. Lavoro personalissimo, intenso, originale.
Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.
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