CARNERA – Fuori dal ring
Cinque brani, all’insegna di un’elettronica che guarda alla post wave degli anni Ottanta, pur ponendosi in chiave molto attuale.
Cinque brani, all’insegna di un’elettronica che guarda alla post wave degli anni Ottanta, pur ponendosi in chiave molto attuale.
Un album dai toni solenni, debitore alla lezione dei Japan (e sue filiazioni successive) ma che attinge anche dal neo prog dei primi King Crimson e da una spiccata personalità dell’artista.
The PUTAN CLUB will release in March 2025 its new album “Filles d’Octobre”, a double vinyl recorded during a ritual at Amplifest (Portugal).
I sette brani del nuovo lavoro sono escursioni ipnotiche e lisergiche in un mondo oscuro, fatto di blues, atmosfere sospese, eteree, minacciose.
Ho scritto “VELENO” pensando al rapporto tossico che si instaura tra droga e consumatore.
Un magma oscuro di sonorità dark wave, debitrici alla lezione dei Suicide ma che guarda anche ai Cure di “Pornography”, Sisters of Mercy e tutta la scena post wave degli anni Ottanta.
Ambientato in un paesaggio sonoro anni ’60 con una sensibilità moderna e un maestoso outro orchestrale, “Destination” è un brano indie-pop gioioso ed elegante che parla del desiderio di amore in questa epoca in cui perversa la cultura del sesso e dell’intimità veloci.
Elettronica debitrice alla lezione new wave degli anni Ottanta (da Depeche Mode a Orchestral Manouvres in the Dark) ma che assembla anche elementi kraut rock e una diffusa aura psichedelica, soprattutto nelle melodie vocali.
“Not in my name” è un grido di protesta, un urlo che esprime un disagio invisibile e profondo. Un modo di prendere le distanze da un mondo troppo veloce, dove la solitudine può schiacciare le anime più sensibili trascinandole in una vertigine senza fondo.
Elettronica virata al groove tipico del trip hop, ritmi ipnotici, tribalismi, sperimentazione, elementi cinematografici per immaginarie colonne sonore, riferimenti brasiliani.
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