iBERLINO – Alba 01424
“Alba 01424” è il singolo che anticipa il nuovo particolarissimo album della band capitanata da Mirko Di Francescantonio e Fabio Pulcini, intitolato “Analog:ca” e in arrivo a fine novembre per LaBionda Records
“Alba 01424” è il singolo che anticipa il nuovo particolarissimo album della band capitanata da Mirko Di Francescantonio e Fabio Pulcini, intitolato “Analog:ca” e in arrivo a fine novembre per LaBionda Records
Brano: Non Dirmi Mai
Band: Eraclea
Etichetta: Dischi Soviet
Anno: 2024
Idea, produzione e regia: Eraclea
Camera: Gianni Salvador
Montaggio: Luca Sella
Coordinamento dei movimenti: Anna Bragagnolo
In scena: Eraclea + Diego, Maura, Andrea, Silvia, Laura, Biole, Freddy, Feda, Martina, Noah, Matias , Moritz, Matteo, Elena, Margherita, Isabella, Ghetto
Il brano, accompagnato dal video, è tratto dalla colonna sonora interamente realizzata da Dario Sansone per ‘Criature’, il lungometraggio della regista Cécile Allegra, con Marco D’Amore, nelle sale cinematografiche dal 5 dicembre.
Il brano anticipa un disco previsto per la primavera che, come questo singolo di esordio, è stato prodotto e mixato da Livio Magnini.
Il sound si muove tra una post wave elettronica (con echi di Bluvertigo) e una canzone d’autore ricercata e raffinata (con uno sguardo ben piantato sulla miglior produzione di Franco Battiato).
Un sound che assume spesso tinte “epiche” e solenni, avvicinandosi a Nine Inch Nails, MGMT e a un post punk (in particolare nella conclusiva “D-end”) dalle marcate influenze elettroniche di sapore dark wave.
Il progetto elettronico italiano in stanza a Utrecht annuncia il nuovo album con un affascinante singolo downtempo, tra glitch, sperimentazione e atmosfera.
Nel video diretto da Lucrezia Vicedomini e Nicolò Bassetto il gruppo si trova inserito tra i circuiti di un computer che uno scienziato o un musicista avventato cerca di accendere.
Un crogiuolo raffinato e colto di influenze, riferimenti sonori e artistici che rendono il lavoro pregevolissimo.
Il video è stato girato in Valsesia, nel museo di scienze naturali Pietro Calderini di Varallo e in alcuni luoghi limitrofi. Racconta una storia un po’ alla Mary Shelley: è ambientato in uno spazio di scienza e di cultura, con busti di poeti e navigatori, dove la natura è collezionata e studiata.
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