ORGAN SQUAD – Double zero files
Hammond, sfumature jazz, gusto Lounge Music, gli anni sessanta delle colonne sonore, con funk, Meters, Booker T & the Mg’s, Jimmy Smith nel cuore.
Hammond, sfumature jazz, gusto Lounge Music, gli anni sessanta delle colonne sonore, con funk, Meters, Booker T & the Mg’s, Jimmy Smith nel cuore.
Come Thundercat che jamma con john zorn e mos def, gli ossa di cane prendono tutto il jazz e lo mischiano in un dink a base di nujazz e psicopatia. Il minimo comune denominatore è la narrazione di una storia “La morte del Re”.
Un gradevolissimo ascolto in un nuovo album pieno di pennellate jazz, tanto groove funk, ospiti prestigiosi, un amore incondizionato per lo swing.
L’AMANTE BUGIARDO è una composizione di Barbara Strozzi, compositrice veneziana del ‘600. Figlia adottiva (forse illegittima) di Giulio Strozzi visse all’ombra dei grandi compositori dell’epoca componendo prevalentemente arie per soprano da cantare presso l’Accademia degli Unisoni fondata dal padre.
𝓝𝓔𝓡𝓞 sono cento stanze vuote di un luogo che una volta era animato e che oggi si alimenta di ricordi. Dai meandri di una casa ormai disabitata appaiono visi e mani che toccano utensili musicali creando così nuove vite che riabitano e vestono il vuoto. È “una composizione/improvvisazione rallentata” (Wayne Shorter) quella disegnata da Stefano Campus, già deus ex machina del video CARPE DIEM proprio del Devil Quartet, formazione che ha appena compiuto venti anni di vita comune.
𝐋𝐀𝐌𝐏𝐎𝐍𝐄 (𝐑𝐄𝐏𝐄𝐍𝐒 𝐅𝐈𝐕𝐄) della giovane regista Daniela Bellu, e Elisabetta Truccolo nel ruolo della protagonista, riassume l’essenza dei quarant’anni di storia musicale e di vita dello storico Paolo Fresu Quintet che i francesi continuano a chiamare “Quintetto Italiano”.
Atmosfere sospese, evocative, che guardano lontano, negli spazi aperti, senza confini, né barriere (fisiche o mentali). C’è un’evidente anima jazz, che si mischia a umori mediterranei, folk e canzone d’autore.
La nuova veste solista è insolita e inedita. Gli otto brani autografi scavano nella tradizione della canzone d’autore italiana degli anni Sessanta e primi Settanta, quando spesso si ammantava di influenze jazz.
La band riprende undici brani di Joni Mitchell. Missione compiuta, con grazia, eleganza e raffinatezza, unita alla tecnica sopraffina della band.
Riescono nel complesso proposito di unire musica classica, jazz, rock, fusion, funk, avanguardia, inflessioni melodiche mediterranee.
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