TURANGALILA – Lazarus Taxa
Il videoclip di “Lazarus Taxa” (e “Reverie”), un progetto nato dalla collaborazione tra la heavy psych band Turangalila e il duo di artisti Liberatorio. Le immagini delle superfici e delle croste del video sono le riproduzioni fedeli della crosta del pianeta Mercurio, prodotte sinteticamente da Liberatorio nel loro lab, che fanno da sfondo alle vicende del concept di Lazarus Taxa. Un dialogo tra materia e suono che dà origine a una narrazione dove l’osservatore ritorna nella condizione della sua scomparsa.
TURANGALILA: il quartetto di Bari, al suo secondo disco, riparte dalla nozione del “lazarus taxon”, ovvero di una specie biologica data per estinta dagli studiosi, ma che poi, in seguito alla scoperta di nuovi fossili di epoca più recente, come Lazzaro, si scopre sopravvissuta nel tempo fino a epoche più recenti. Nella narrazione del concept, i ‘lazarus taxa’ sono gli “uomini” (opera di Liberatorio), posti sulla riproposizione della crosta di Mercurio, che dipanano nelle immagini la storia della loro dipartita e del loro risveglio (“reverie”).
LIBERATORIO: Alessandra Rivelli Antezza e Davide Marrone sono il “Liberatorio”, insieme. Studiamo la materia e tradiamo l’immagine. Poiché l’immaginazione è il brodo primordiale per la germinazione dell’essere, proviamo ad indagare questa qualità cosmica attraverso l’osservazione e la cura compassionevole dei relitti del mondo contemporaneo auto-passato. Da qui “Oggetti rotondi” è un progetto per esplorare il nostro sistema solare con i mezzi dell’arte. L’idea nasce dalla convinzione che la terra partecipa ad un movimento collettivo di dialogo cosmico che ospita le nostre voci umane per un tempo molto limitato. Mentre alcuni dei nostri “inquilini solari” anticipano i possibili futuri terrestri, questo presente li ricorda tutti. Partendo dall’esaminazione dei dati delle sonde che orbitano alcuni dei pianeti del Sistema Solare, riproduciamo i materiali presenti sulle croste – dei pianeti terrestri – e nelle atmosfere dei pianeti gassosi incorporando i materiali in ambienti organici costituiti da polimeri vegetali. Il pianeta Mercurio è stato lo snodo tra la sua coltura performata durante le riprese video e la storia paradossale di “Lazarus Taxa”: l’aspetto visuale e sonoro sono qui i tasselli di una costruzione narrativa dove l’osservatore ritorna nella condizione della sua scomparsa.
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