Prodotto da un luminare come Shawn Lee (che partecipa in “Feelin good”, desert song di sapore Black Keys), il secondo album della band di Francesco Cappiotti (autore di musiche e testi), prosegue il viaggio sonoro in un’America profonda e distorta, tra fantasmi che riportano a Mark Lanegan, Beasts of Bourbon, il deep blues più sporco. Il risultato è efficace, tanto quanto duro, decadente, intenso e crudo. Una materia non facile in cui calarsi ma che è interpretata in modo assolutamente credibile e genuino.
Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.
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