YAMAS – Lacrime di ghiaccio

Lacrime di Ghiaccio”, il nuovo singolo di Yamas, artista che torna con una traccia intensa, autentica, capace di scavare nel profondo delle emozioni umane.

“Lacrime di Ghiaccio” è più di una canzone -spiega l’artista- è uno sfogo, una confessione in versi, un viaggio tra le ombre del cuore. Un brano crudo e potente che racconta la dissolvenza di un amore tossico, il peso del silenzio, l’eco di bugie che diventanoveleno, fino alla consapevolezza che “non è l’amore che ci salverà”.

In una fusione di sonorità urban, pop e accenti elettronici, Yamas dà voce al dolore e alla rinascita attraverso strofe cariche di pathos e un ritornello che si imprime nell’anima. La produzione è tagliente e malinconica, con atmosfere cupe che avvolgono l’ascoltatore in una spirale emotiva da cui è difficile uscire. “Lacrime di Ghiaccio” segna una maturazione artistica per il cantautore, che qui si espone senza filtri, abbracciando il dolore non come debolezza, ma come atto di rinascita. Un brano dedicato a chi ha sofferto, a chi ha toccato il fondo e ha imparato a respirare nel gelo del vuoto.

Biografia

Yamas è un artista originario del Salento che ha iniziato a fare musica nel momento in cui ha capito che le parole da sole non bastavano più per raccontare ciò che aveva dentro. La sua voce ha cercato un suono, e quel suono ha preso vita prima nelle stanze della sua anima, poi sui palchi, tra la gente. Non esiste una data d’inizio precisa, perché la musica, in fondo, è sempre stata parte di lui: come urlo, come rifugio, come verità. Per Yamas la musica è un linguaggio assoluto, capace di esprimere anche ciò che non si riesce ad ammettere a se stessi. È una forma di terapia, un modo per restare centrato, ma anche una battaglia quotidiana. Un atto di resistenza. Un filo rosso che unisce passato, presente e futuro. Il genere che più lo rappresenta è il rock, ma la sua anima è libera: ama contaminare, mescolare, sorprendere. La sua musica non ha una casa fissa, ma ha sempre qualcosa da dire. Dentro di lui convivono mondi diversi: la rabbia del rap, la poesia della canzone d’autore, i ritmi della world music. Tra le sue principali influenze figura Fabrizio De André, punto di riferimento umano e artistico. Una canzone, per Yamas, nasce spesso da un’emozione scomoda. Da qualcosa che brucia, o che gela. A volte da una frase appuntata al volo, da un riff di chitarra nato per caso. Scrive di getto, poi affila ogni parola con cura. Vuole che ogni brano racconti una storia vera, lasci un segno, sia autentico come una cicatrice. Il nome “Yamas” è un brindisi greco, significa “alla salute”. Lo ha scelto perché racchiude la sua essenza: un uomo che ha attraversato tanto, che ha sofferto, sbagliato, imparato. Ma che ogni volta si rialza, sorride e brinda. Alla vita, sempre. Si esibisce in un duo artistico che porta in scena una world music cruda e viscerale. Collabora con artisti affini per sensibilità e visione: spiriti erranti, capaci di condividere la sua verità e la libertà di esprimersi. Attualmente sta lavorando al suo primo progetto inedito da solista, in bilico tra rock e cantautorato moderno. Sogna collaborazioni con artisti che non temono di sporcarsi l’anima, ma anche con realtà indipendenti, poetiche e sincere, dove l’arte viene prima di tutto. Il suo sogno più grande? Vivere di musica, portarla in giro per il mondo, vedere la gente emozionarsi sotto il palco. E lasciare un segno. Anche solo in una persona, anche solo per un istante.

Artistic Director: Best Production

Studio Recording – Mix-Mastering: Interstellar Studios (Michele D’Elia)

Grafica: Best Production

Etichetta Discografica: MC Music Production di Matteo Tateo & Clelia Scalzo

Publisher Copyright © 2025 MC Music Production

Performance Copyright ℗ 2025 MC Music Production

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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