NAIMAH – Say Something

Say Something” è il nuovo singolo dei bolognesi Naïmah, affascinante quartetto composto da Beatrice Lenzini (voce), Fabio Mazzini (chitarra e grancassa), Giovanni Tamburini (flicorno) e Luca Pasotti (basso fretless), con un sound ipnotico in bilico tra folk, soul e desert blues, cantato rigorosamente in lingua inglese.

Si tratta della seconda anticipazione dall’omonimo album d’esordio della band in uscita il 10 Ottobre 2025 per la label di culto Brutture Moderne, e sarà disponibile sia su CD che in formato vinile.

I Naïmah si incontrano per la prima volta nel 2023 alle jam session bolognesi e tra loro scatta subito l’alchimia giusta che li porta a creare questa band caratterizzata da una formazione non usuale. La particolarità risiede nell’assenza di un batterista: il groove viene creato in modo essenziale e minimale attraverso l’uso di cassa e percussioni che danno respiro e spazio a melodie e armonie. Le loro sonorità si muovono in un territorio evocativo ed affascinante, dove il desert blues incontra sfumature di soul, creando un’esperienza musicale intima e profondamente suggestiva.

A parlarci della genesi e del significato di questo primo singolo è lo stesso quartetto bolognese:

Il brano ruota attorno a una richiesta semplice solo in apparenza: dire qualcosa, ma dirlo nel momento giusto, quando tutto è ancora fragile e vero. C’è un’urgenza sottile, quasi sussurrata, nel chiedere che il primo sguardo del mattino non sia abitato dal silenzio, o da parole vuote, ma da qualcosa che sappia restituire autenticità e presenza. Il testo è minimale, ma la ripetizione delle frasi e il loro ripiegarsi su sé stesse creano un senso di desiderio trattenuto, quasi ossessivo. È una richiesta che non viene gridata, come se la persona che parla sapesse già che forse non ci sarà una risposta all’altezza.

Naïmah sceglie la delicatezza come chiave d’accesso a un tema che invece pesa, eccome. I suoni sono morbidi, curati ed essenziali. Il cantato è dolce, quasi sommesso, ma mai distante: è lì, vicino, come chi prova a dire qualcosa senza sapere se verrà ascoltato davvero.

È un brano che si muove in punta di piedi ma che lascia il segno, perché racconta senza mai dichiarare. Parla della fatica di trovare parole vere in un tempo in cui si parla tanto, ma si comunica poco. E lo fa senza alzare la voce, ma lasciando che sia il vuoto tra le frasi, e tra le note, a far capire quanto possa essere pesante il silenzio.

Il brano è accompagnato da un videoclip realizzato da Calzini Spaiati Production. Semplice nella forma, ma ricco di significato, il video mostra i quattro membri della band seduti uno di fronte all’altro, in una sequenza continua di alternanze.

Il videoclip di Say Something si muove nello stesso spazio sottile e sospeso del brano: quello della comunicazione. Si parla, si ascolta, si rimane in silenzio. Le immagini scorrono come in una conversazione reale, fatta di parole dette, non dette, e sguardi che valgono quanto i dialoghi.

L’idea delle sedie poste vis-à-vis diventa simbolo: un luogo di confronto e vicinanza, ma anche di distanza e incomprensione. Non c’è una narrazione lineare, non c’è una storia raccontata: piuttosto, c’è un’osservazione, una finestra aperta su qualcosa di quotidiano e riconoscibile. In alcuni momenti, i primi piani si stringono sul volto di chi canta, quasi a interrompere la conversazione visiva per lasciare spazio a quella interiore, più intima.

Il risultato è un’immagine semplice ma densa, che lascia spazio a chi guarda per interpretare, per leggere nei silenzi e nelle espressioni lo stesso interrogativo che attraversa il testo del brano: quanto è difficile, oggi, capirsi davvero?

Impreziosito dallo splendido artwork realizzato dalla cantante Beatrice Lenzini, il secondo singolo ufficiale dei Naïmah è disponibile dal 5 settembre in streaming e in digital download sulle principali piattaforme musicali, distribuito da Believe Music Italia.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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