Agosto 2024. Il riassunto del mese

Come ogni mese procediamo a un riassunto delle recensioni e dei video pubblicati.

Nel mese di agosto 2024 abbiamo recensito 33 ALBUM e presentato 48 VIDEO.

Nel 2024 abbiamo recensito finora 347 ALBUM e presentato 917 VIDEO.

ALBUM

AVARELLO – Ceramiche guida

Il cantautore siciliano firma un ottimo secondo album che mischia con grazia ed eleganza la canzone d’autore classica con un pop moderno e raffinato, nonché molto fruibile all’ascolto. Il taglio compositivo si destreggia tra momenti malinconici e atmosfere più frizzanti, spesso innervate da un groove funk (“Quattro passi”) che riportano al miglior Alan Sorrenti. Un buon lavoro.

BARBARA STILL – Mario

La band spezzina, purtroppo scioltasi troppo presto, ha lasciato un album di ottimo livello. Nove brani di post punk/new wave dai ritmi sostenuti, con atmosfere malinconiche e cupe. Un sound tornato di attualità con il successo dei Fontaines DC a cui non di rado si avvicina il loro approccio. Per chi apprezza questo ambito troverà un prodotto di sicuro fascino.

BLUFANGO – Alpha

Davide Vetere, in arte Blufango, raccoglie in dieci brani “i primi dodici anni creativi”. Chitarra (acustica ed elettrica) e voce, tra sonorità malinconiche e momenti più crudi e aspri, urgenza e spontaneità. Un’anima che riporta non di rado alla liricità e all’attitudine di Neil Young, altre volte al Manuel Agnelli più introspettivo. Interessante e personale.

BLUPETROLIO – Sinfonia violenta

Sulla scena dal 2018, un ep all’attivo, i Blupetrolio arrivano finalmente all’esordio sulla lunga distanza. Nove brani in cui una vena pop viene avvolta da sonorità chitarristiche rudi e abrasive, con un mood che si avvicina parecchio a grunge e hard rock. Un album crudo, urgente, immediato e genuino ma non per questo meno curato negli arrangiamenti e invece ricco di raffinatezze stilistiche. Una solida realtà, da seguire.

BURNING TESLAS – Groovy

La band bolognese (dal nome strepitoso) macina elettricità chitarristica lungo sette brani immediati, urgenti, in cui convergono rabbia punk, un retrogusto power pop e una buona e corroborante dose di glam rock direttamente da metà anni Settanta, un attimo prima che esplodesse il punk rock di cui il glam fu un seme determinante. La band compone bene, non si limita ai cliché dei generi (vedi ad esempio la ballata alla Flamin’ Groovies “The Promise that you made me”). Ottimi davvero.

CAMBRA – Scatole

La band parmense inanella dieci brani nell’album d’esordio, a base di potenza sonora, emo, echi grunge, post punk e punk rock. Ritmiche serrate, voce urlata e ruvida, riff ipnotici, ottima resa sonora, in virtù di arrangiamenti minimali ma efficaci. Progetto interessante, destinato a ottime prospettive.

CLUB AMOR – Club Amor

Il progetto artistico dei musicisti e producer Ariel Spazio Mojetta e Davide Povolo all’esordio con un ep molto ben fatto. Clubbing sound soffuso e avvolgente, ritmiche disco funk, suoni sintetici, elettronica sempre ben calibrata, al servizio dei migliori dancefloor. Più che ottimo.

DEAR BONGO – Unfullfilled

Il quartetto bolognese, dopo un ottimo ep d’esordio, si cimenta con un album di dieci brani, serrati, aspri, ritmicamente complessi, in costante bilico con la sperimentazione. Il sound di partenza attinge da punk, soprattutto nell’attitudine, dalle varie anime della recente ondata cosiddetta post punk, ma con un groove funk che riporta ai Pere Ubu, ai Fall, perfino a Captain Beefheart, una vocalità che non disdegna riferimenti al John Lydon dei primi Public Image LTD, una modalità compositiva quasi jazzistica, pur con sonorità, ritmiche e sequenze armoniche più dissonanti.

DROPOUT – Sulla fine delle cose

Un lavoro complesso quello di Davide Burattin, con il nome Dropout. La matrice più evidente è quella folk rock, sulla quale si inserisce un mix di svariate influenze che non esclude sonorità (ritmiche in particolare) elettroniche. L’album è interessante e ricco di input creativi, con alcuni aspetti ancora da mettere pienamente a fuoco, ma senza che questo ne infici la qualità e la riuscita. Una partenza più che incoraggiante.

DYSMORFIC – To Defy The Laws Of Grindcore

Uno dei pregi del duo è di particare un ambito artistico e sonori difficilmente definibile. Attivi dal 1998, sempre rigorosamente in ambito DIY, hanno lasciato alle spalle una lunga serie di incisioni e concerti. Il nuovo lavoro, di quattro bvrani, li coglie alle prese con un complesso mix di avant rock, jazz core, echi di John Zorn, funk impazzito alla Contortions, grind, math rock e tanto altro. Miscela (strumentale) esplosiva, altamente creativa, sorprendente.

DYSMORFIC / GLAUCO – FinInfest split

CD split, dieci brani per i Glauco, quattro per i Dysmorfic, a base di un calderone di dissonanze, jazz core, grind, John Zorn, sperimentazione, in un assalto sonoro di rara ferocia. Il tutto eseguito con una tecnica sopraffina, precisione metronomica, attitudine perfetta.

LES ENFANTS – Al rogo

Quattro dischi all’ attivo, più di 400 concerti in Italia, per la band che ha creato il concetto di “concerto partecipato”, un evento in cui il pubblico suona insieme ai musicisti. Da cui è nata l’esigenza di registrare questi temi musicali in studio, in presa diretta, con alcuni amici. Il risultato è un suggestivo ep di una ventina di minuti tra post rock, dream pop, atmosfere dilatate e solenni, in un sound dai tratti quasi cinematografici.

FM – Noi Siamo la Fantascienza

Esordio improntato all’autoproduzione e a un progetto sonoro decisamente inusuale. A basi sonore vicine a certa new wave elettronica si contrappongono testi recitati, che conferiscono al disco una dimensione molto teatrale e talvolta ostica ma sicuramente originale e personale, in cui i contenuti lirici si antepongono alla dimensione musicale. Progetto di sicuro interesse che travalica il semplice concetto di proposta musicale.

ANTONIO FRENO – Piacere

Il cantautore calabrese, dopo una serie di esperienze nella scena bolognese, arriva all’esordio solista con un album molto personale, in cui spazia, con grande libertà artistica, tra rock dalle movenze hard e prog (vedi l’iniziale “Carboidrati”), a pop più tradizionale, fino all’incedere rock n roll ska di “Bum Bum”. Musica sempre frizzante, originale, mai banale, ottimi testi. Un’ottima partenza.

LINDA GAMBINO – Unexpected

Brillante esordio in ambito jazz della cantante italiana ma cresciuta negli States. I sette brani hanno ritmo, groove, destreggiandosi tra swing, episodi da crooner, Ella Fitzgerald e le atmosfere più scanzonate della jazz dance anni Cinquanta e Sessanta. Arrangiamenti freschi e puliti, voce cristallina e di grande personalità per un album gradevolissimo.

THE HARD BEAT – Lato Bi

Attivi già nel 1989, varie incisioni ed esperienze all’attivo, un lungo silenzio e il recente ritorno con un ep e il nuovo album. Otto brani minimali e diretti all’insegna di un punk rock essenziale, senza fronzoli e urgente. Il disco arriva subito all’obiettivo e sarà apprezzatissimo dagli amanti del genere.

KIMERA – I fiori del male

Primo ep del progetto Kimera, dopo una serie di singoli. Cinque canzoni che uniscono canzone d’autore, pop e un’anima elettronica, che non disdegna ritmi dance e richiami all’esperienza che stanno portando avanti artisti come Cosmo. Un lavoro che apre le porte a futuri sviluppi, sicuramente interessanti, a giudicare da questa buona partenza.

KLASSE KRIMINALE – Belin, dei pazzi!

La storica band street punk Oi! di Savona compie un’operazione più unica che rara, ridando vita a una serie di brani “perduti” della storia punk ligure. Da vecchie cassette, addirittura confusi ricordi, ricostruiscono una serie di testimonianze degli anni Ottanta, reinterpretandole con il loro inconfondibile stile. Registrazione potentissima, canzoni di Gangland, Total Crash, Vanexa e altri, inclusa la conclusiva “Keep the faith” degli stessi KK, piene di genuina sincerità e urgenza, perfettamente arrangiate e suonate. Fantastico tutto.

MAONEE – Tutte le strade

La canzone d’autore italiana può andare tranquillamente a braccetto con atmosfere indie pop elettroniche, un po’ di rock e qualche ritmica quasi dance. E’ la miscela che propone Maonee in questo suo nuovo album, fatto di canzoni fresche e immediate. Manca ancora un po’ di attenzione per gli arrangiamenti e la cura dei suoni ma l’album funziona ugualmente.

FABIO MAZZINI – Letters

Terzo album per il chitarrista romagnolo, alle prese con dieci brani autografi, in cui il suo stile strumentale, tra country, blues e Ry Cooder, si esalta attraverso brani sospesi, evocativi, ricchi di atmosfera. Tra le sue mani la chitarra elettrica, acustica e il lap steel, creano paesaggi sonori di grande classe e raffinatezza, anche quando indulgono in trame più aspre, come in “Yabalya”. Per gli appassionati del genere un album di sicuro pregio.

NEWGLADS – The Ghosts They​’​re Selling Memories

Eccellente ritorno della band bolognese con cinque brani che guardano a un perfetto mix tra Britpop e shoegaze, ammantato da un gusto melodico sopraffino e da una produzione di primo livello che esalta la qualità compositiva della band. Un vero e proprio gioiello dalle grandissime potenzialità commerciali (se rivolto al mercato inglese).

MASSIMO PALMIRO – Sabbia

A fianco di un’intensa carriera batteristica, ricca di soddisfazioni e riconoscimenti, il musicista pavese compie il passo d’esordio come autore solista, con un ep. Cinque brani autografi all’insegna di un pop rock che attinge a piene mani dalla canzone d’autore italiana, con una particolare predilezione per la scrittura di Luca Carboni. Partenza più che ottima, corroborata da arrangiamenti e suoni, curati e raffinati.

PAPIRO – èXtra

Molto interessante il percorso della cantautrice siciliana che mischia melodie mediterranee con elettronica, sonorità attualissime e una personalità artistica di spicco. Il momento più particolare dell’ep è “Mash-up” che unisce “Mi votu e mi rivotu” di Rosa Balistreri (in siciliano) e “Dernière danse” di Indila (in francese), sorprendente per efficacia. Ottimo lavoro, in attesa di un album che porti avanti questa eccellente proposta.

PICCOLO CIRCO BARNUM – Avamposti

Prosegue l’avventura del Grande Circo Barnum con il cambiamento (ironico) del nome, dopo l’album pubblicato nel 2007. Un nuovo esordio, già maturo a livello compositivo e con arrangiamenti curati ed efficaci. L’album si muove tra canzone d’autore, rock, elettronica, atmosfere autunnali, che non disdegnano altre influenze più particolari (le inflessioni reggae di “Stelle nuove”). Un lavoro di ottimo valore.

PLAKKAGGIO/UNDERTAKERS – Paul Di Anno – Pat Sematary

45 giri in vinile con uno split tra gli Undertakers che riprendono il classico dei Ramones in chiave death metal, conferendole un’aura ancora più inquietante dell’originale e i Plakkaggio, che rifanno “Pull me under” dei Dream Theather, trasformandola, ironicamente, in “Paul Di Anno” (una delle voci degli Iron Maiden) e in un brano metal punk. Operazioni genuine, sincere, spontanee, da sostenere sempre.

QUINTAESSENZA – Mission To Planet Earth

Esordio per la band siciliana all’insegna di un sound pop rock molto curato, elegante, raffinato e affascinante. Il tema della fantascienza aleggia in tutto l’album che si dipana lungo sei brani e un’intro. Si sentono non di rado influenze dei Pink Floyd anni Settanta (“Life is magic” in particolare) ma troviamo anche retaggi pop funk (Tonight”) e blues. Un lavoro fruibile e maturo e dalle grandi potenzialità commerciali.

SID LA GOCCIA – Piccola mano

Cinque brani di grande qualità sonora, con arrangiamenti perfetti, in costante equilibrio tra house, drum n bass,, dance, pop e funk ma con un’anima oscura e cupa. Un grande lavoro di produzione ne eleva lo spessore, rendendo questo ep un episodio interessantissimo.

THE SIDEWALK PHILOSOPHERS – Songs from rock ‘n’ roll shit

Dal romanzo di Luca Vitali, “Rock’n’Roll Shit / Il Filosofo del Chiaro di Luna” esce l’ispirazione per le tredici canzoni contenute in questo intenso album a cui collaborano fior di musicisti di primo piano della rock and folk italiana e straniera da Jono
Manson, a Marino e Sandro Severini dei Gang, Graziano Romani, EdwardAbbiati, Ellen River, Bob Cheevers, Mike slo-mo Brenner, tra i tanti). Il sound scava nel rock blues, nel classico blues, folk, rock n roll, gustose ballate rock (“Lips of chocolate” con la voce “nera” di Ellen River è uno dei vertici dell’album, insieme a “Contrabando” con i fratelli Severini e Jono Manson, che sembra tratto da un disco di Willy DeVille). Un progetto di pura eccellenza.

STATALE 107 BIS – Caravan

Il terzo album della band calabrese, dalla carriera ormai ventennale, è un’esplosione di ritmo e vitalità tra ritmi funk, volute jazz, swing e un omaggio alla musica brasiliana con il classico dei primi del Novecento “Tico Tico no fubà”. Brani che esaltano l’eccelsa tecnica esecutiva della band e la stupenda voce di Sabrina Zumpano, protagonista in ogni episodio con una raffinatezza e una capacità superlative. Un lavoro travolgente.

SUPERFREAK – Ai, how are you?

Album di difficile collocazione, grazie alla quantità di riferimenti che lo porta in una dimensione vicina all’attitudine di Frank Zappa e a Jonathan Richman (non a caso omaggiato nel titolo di un brano). Pop caustico, rock, lo-fi, jazz, follia, disordine sonoro, per un lavoro anomalo, originale, personale.

SYNAESTHESIA – Jeremy

Esordio per la giovane band toscana, con dieci brani aspri e ruvidi, figli del grunge e dell’alternative rock, cupi e duri. Le canzoni si distinguono per maturità compositiva ed efficacia esecutiva, il sound è eccellente, curato (lo studio di Ale Sportelli è una garanzia in tal senso) e perfettamente adeguato al genere. Una partenza più che convincente.

TARTAGLIA ANEURO – Dove voglio stare

Il collettivo partenopeo, attivo da una dozzina di anni, torna con un album in cui si condensano le innumerevoli anime della band, che attingono principalmente dalla tradizione della canzone napoletana ma guardano anche alla musica mediterranea, reggae, ska, pop e tanto altro. Il contenuto, sia compositivamente che negli arrangiamenti e cura dei suoni, è di grande qualità, raffinatezza e spessore. Un disco di sicuro impatto e grande potenziale commerciale.

VERONIKA VOSS – The Bomb Explodes Here

Tra le band più personali e devastanti degli anni Novanta, con un sound post punk/noise che guardava a realtà come Sonic Youth e Fugazi. Il gruppo di Taranto visse una breve ed esplosiva vita, prima di lasciare la scena. “The Bomb Exploded Here” è l’ultima registrazione in studio, datata 1995 e inedita su supporto, conosciuta dai più intimi come “The Aladar Sessions”, qui rimasterizzata e per la prima volta su vinile. Nei sei brani dell’ep rivive tutta l’energia iconoclasta dei Veronika Voss, ancora attualissima e dal tratto originale, pur dopo tutti questi anni. Da ascoltare e apprezzare, riscoprendo una band di grane valore.

VIDEO

A FOREST MIGHTY BLACK – The gambler, JEAN PAUL AGAMBI QUARTET – Hate Feeds Itself, ALTOMARE – 10mila Giorni, ANALOGIC – Ode Nichilista, MICHELE ANNUNZIATA – Harmonica in the dark street, GIUSY ATTANASIO & IVAN GRANATINO – Nera, LORAINE BONGIOLATTI – Gli uomini non cambiano, DONATA BRISCHETTO – The real me, BUZZY LAO – Zohra, CASUALE – Berghain, ROBERTA DI FALCO alias LA RAGAZZA MAGICA – Bella, DISPUTA – Ragioni di tango, DIVENTO – Faccia al vento, DLEMMA – Stuck, DUEMARI – Un giradischi e poi la nostra canzone…, PAOLO FARINA – Viveva con lei, FELDSPAR – 18 Karat, FELICITY feat. Hevia – Colmaredentro, MAX FOGLI, GIANNI DRUDI, ALAIN DEEJAY, SARA6 – Maledetta Riviera, FOLCAST & PINK PUFFERS – Manifesto Egoista feat. Carlo Amleto , HITHANKS – Solo un attimo, HOTEL MONROE – Fiume Sand Creek, BARBARA LUNA – Indescrivibile, ANDREA MAGINI – Il tempo, NAPSTAMIND – Nessuno resterà, STEPHANIE NOMEGNE – Hai tutto dentro, OH BARO – Garage Mare, TONY LEMON – The last call, LILI REFRAIN – Mami Wata (Live at Hammersmith Apollo), I LOLLI – L’Isola della Libertà, MEDITERRANEO feat. GIOLERO – Vivo, ANNALISA MINETTI – Diversamente Pazzesca, NESSUNO ESCLUSO – Catene, OSSA DI CANE – Radura, PRANK + GIORGIO LI CALZI – Touching hands, ROSSONOHA – Sotto questa pioggia, LUKE SARNA – Lame e Malibù, SBARCO – The Future , SCOOPPIATI DIVERSAMENTE BAND – Fotografia, ALESSANDRO SPINA – Regalami un Ghiacciaio, TARTAGLIA ANEURO feat. Lucky Salvadori – Pazzià, TARTAGLIA ANEURO – Le pale eoliche, ROBERTA TONDELLI, ANTONIO SPENILLO, MAURO SPENILLO – Quello che vorrei, ANDREA TORELLO – Separate ways, TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI – Mi piace quello che é vero, VALENTINA & TOMMY DJ feat. FRANCESCO FERRARI – Comete, RICCARDO VELLO – Morgana, VERONICA HOWLE – Ira

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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