GIANLUCA ROVELLI – Enzo Tortora
INTRODUZIONE AL VIDEO “ENZO TORTORA”
Il 17 giugno 1983 veniva arrestato Enzo Tortora. Una delle pagine più nere della giustizia italiana viene descritta con una voce narrante che descrive il peso e la responsabilità del decidere della vita di un uomo, l’equilibrio che serve per farlo. “Io sono il giudice”, uomo che può e non dovrebbe sbagliare, non poteva che essere dedicata alla memoria della vittima di uno degli errori più tristemente famosi.
Alla memoria di Enzo Tortora, uomo di cultura anzitutto, è dedicato tutto l’album.
CREDITS
Testo Gianluca Rovelli
Musiche Francesco Musacco
Produzione artistica ed esecutiva del video Gianluca Rovelli
L’ALBUM – spiegato dall’artista
https://open.spotify.com/album/0GhzyWlj2LQWPtJDg6caqx?si=AbW0GcBxQJy1xI1rqDOL2Q
L’idea di un lavoro come Diaspro viene da lontano. La prima scintilla parte dalla lettura di “Opere” di Carmelo Bene.
Ho riflettuto per molto tempo sulla “forma canzone” e sul perché suonasse vecchia.
La prima cosa che noi ascoltiamo, fin da quando siamo piccoli come noccioline, è il ritmo. Il battito del cuore della mamma nella sua pancia.
Diaspro è un esperimento.
Sono partito dal “Talking blues” del 1930 ma non ne ero soddisfatto. Di qui l’idea di sfruttare la macchina attoriale di Carmelo Bene e rimodulare in chiave moderna, lo Sprechgesang, cioè uno stile di canto/parlato affermatosi attraverso le composizioni di Arnold Schönberg, maturate all’interno dell’espressionismo tedesco.
In Diaspro non c’è niente di recitato. E’ un parlato in forma musicale.
Cito Schönberg: “il suono cantato conserva immutata la sua altezza, mentre il suono parlato dà sì l’altezza della nota, ma la abbandona subito, scendendo o salendo. […] Non si desidera affatto un parlare realistico-naturalistico. Al contrario, deve essere ben chiara la differenza tra il parlare comune ed un parlato che operi in una forma musicale”.
Mentre Francesco Musacco componeva le musiche sui miei testi io ho studiato di notte, per quasi un anno, il Pierrot Lunaire di Arnold Schönberg.
Su quello studio ho costruito il “recitato – cantato” di Diaspro. Un anno di lavoro di cui non mi pentirò mai.
BIOGRAFIA
Gianluca Rovelli nasce a Palermo e vive la prima parte della vita per mare, in giro per i porti più importanti del Mediterraneo. Studia chitarra classica fin da bambino e, da adolescente, viene folgorato dalla musica e dalla poetica dei Velvet Underground e di Lou Reed. Proprio l’amore per la figura del cantautore americano lo porta a studiare più a fondo la sua musica, abbracciando scrittori e personaggi che vi ruotano intorno, Delmore Schwartz, William Burroughs, Saul Bellow, su tutti. Approfondisce lo studio della chitarra passando dalla classica al Blues e al Jazz. In Sardegna, studia Teoria e Armonia con un Maestro del Conservatorio. Il passaggio al cantautorato avviene dopo l’incontro con Massimo Satta, chitarrista, arrangiatore, uno dei più stretti collaboratori di Mogol. E’ del 2016 il suo primo disco omonimo. Del dicembre 2017 il suo secondo disco da solista, l’album “Percezioni” registrato nel Metropolitan Studios di Monserrato con la produzione artistica e gli arrangiamenti di Massimo Satta.
Nel 2018 una delle svolte più importanti, l’incontro con il produttore e arrangiatore Francesco Musacco, storico collaboratore di Alex Baroni, Simone Cristicchi, Luca Carboni.
Con lui nascono due album, un Ep intitolato “Canzoni a Km zero” in cui Musacco oltre a curare gli arrangiamenti compone parte delle musiche e il Concept “Diaspro, del 2021, in cui, i testi di Gianluca Rovelli, vengono accompagnati da vere e proprie colonne sonore composte da Francesco Musacco.
Sempre nel 2021, quasi in contemporanea con il lavoro sperimentale portato avanti con Musacco, esce “Acustico”, in cui si rivede la simbiosi con Massimo Satta che ha prodotto e arrangiato l’album.
Commenti recenti