La musica libera
Oggi racconto una storia surreale. E’ la storia di una band italiana, piemontese della zona del canavese, per la precisione, in attività da oltre vent’anni, che fa concerti in giro per l’Europa, riempie i locali quando suona vicino casa, ha pubblicato sette album e si distingue per l’irriverenza dei testi, raccontati a suon di stilettate ruvide di musica non da educande.
Così mi piace descrivere i Fucktotum (la band di Mauro Gariglio, il fumettista di Altan) che, mentre con sagacia, tra chitarre e batteria grezza, provano a dire la loro sul mondo e sulla politica, finiscono nei guai per una canzone col titolo più brutto del mondo “Vigili Urbani”, contenuto nel CD “Cerebrolooser”.
La satira sulla categoria in questione costa ai Fucktotum una denuncia per diffamazione da parte del sindacato che la rappresenta, situazione che ferma l’attività della band per quasi due anni, con tanto di sequestri, perquisizioni oscuramento del sito e rogatorie internazionali. Due anni per una sentenza che vede i membri della band “assolti per non aver commesso il fatto”, con una dichiarazione del giudice che definisce le indagini “esagerate tanto da configurare l’abuso di ufficio”, insomma, permalosi questi vigili!
Eppure basterebbe così poco, magari indignarsi per le cose serie e tollerare la satira, che comunque è un modo di far cultura e, a volte, denuncia; basterebbe ricordare personaggi come Freak Antoni e sorridere invece di far la faccia ingrugnita; basterebbe lasciare fare ai musicisti il loro mestiere, senza pretendere mannaie e censure, che poi, si sa, quando queste cose prendono piede, succedono sempre cose brutte. Basterebbe essere po’ di mondo per accettare lo sfottò a suon di musica, lasciando fare a questa arte il suo mestiere di balsamo per le anime, senza decidere quale sia “la musica degna” e quale no. Ops, forse è questa la storia surreale…
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