MALVIDA – Gli ultimi
L’ idea del soggetto e della sceneggiatura del videoclip “Gli ultimi” si è accesa come
una lampadina in una notte solitaria qualsiasi.
La prima immagine che mi è apparsa nella testa è stata -una mela rossa-, di
conseguenza l’ idea di un parallelo con il famosissimo cartone “Biancaneve” e la
storia dell’ inizio dell’ umanità come possono essere “Adamo ed Eva” o la famigerata
storia delle fiamme gemelle destinate all’ incontro sulla terra dopo essere state
separate alla nascita.
Mi sono preoccupata di selezionare i due ragazzi “Sara Azzolini” e “Vincenzo
Manduzio” presso una scuola di musical con sede a Bologna, volevo che tutto fosse
professionale e conseguente, scoprendo poi (piccola curiosità), che i due ragazzi
erano una coppia di fatto nella vita.
I due nel videoclip sembrano essere “sfollati”, “scappati di casa”, non poveri ecco,
ma “alternativi” e con voglia di fare e conoscere la vita senza né segreti, né paura.
Girano per la città senza una meta, Sara ruba una mela per condividerla con
Vincenzo, quale è il piu restio dei due.
Sara propone l’ ascolto del disco “Gli ultimi” a Vincenzo all’ interno di Gallery 16 con
la speranza di coinvolgerlo nel sentimento -dell’ amore incondizionato-, quale lei
prova per lui.
Parliamo di incastri: di anime gemelle o di fiamme gemelle, di amori che all’ inizio
spaventano o, per questioni esterne sembra non possano nemmeno iniziare.
Speranza, spensieratezza, lacrime, ritorni, malumore, una bella città, l’ amicizia, l’
amore, l’ aiuto reciproco, la scoperta, il rischio, l’ adolescenza; sono tutte cose che
compaiono nel videoclip.
I due protagonisti sono personaggi a tutti gli effetti che coincidono con alcune
personalità del quotidiano della nostra epoca.
I giovani pensano di non essere mai pronti all’ amore, è un sentimento che oggi
viene evitato o negato, che genera -ansie da prestazione-, paure o crolli emotivi. La
storia che ho raccontato rema contro questa idea travisata del sentimento, che
invece dovrebbe essere vissuto a pieno e con tutti i rischi che comporta perché
qualunque cosa accada dopo è una crescita persino individuale.
“Gli altri, sono tutti simili, invece no tu sibili con la tua entità”, riassumerei lo scopo
del videoclip in questa citazione che chiude il ritornello de “Gli ultimi” in quanto è
palese già da subito l’ affinità che lega i due, come una magia, come una promessa
muta dalla quale non puoi scappare, puoi solamente allontanarti ma finirai per
ritornarci come in un sogno a loop per l’ eternità.
E’ un invito a soffermarci sul nostro doppio quando e se lo incontriamo nella vita, a
dargli tempo e spazio, a riconoscerci in lui o lei per essere sempre “una coppia di
ultimi” sulla Terra. In questo modo potranno esserci progresso e serenità, e
insegnarlo ai figli dei figli perché non dimentichino uno tra scopi piu importanti della
vita dell’ essere umano: amare e lasciarsi amare.
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