MATTIA CHIARELLA – Blaxploitation. Una storia afroamericana
Il Cinema d’Exploitation non è un genere, è un’industria con con un metodo di produzione specifico.
I film d’exploitation sono prodotti a buon mercato destinati a un facile profitto.
“Facili’ perché offronto al pubblico ciò che non può ottenere altrove: sesso, violenza e argomenti tabù.
‘Facili’ perché perendono di mira il più grade gruppo demografico di spettatori: la fascia che va dai quindiciai venticinque anni’.
Un saggio approfondito, curato e molto colto su un genere cinematografico (e di riflesso molto interessante da un punto di vista musicale) mitizzato.
L’autore passa in rassegna i principali titoli, entra nel dettaglio degli episodi minori, contestualizza socialmente e politicamente il periodo d’oro, apre capitoli sullo scarso ruolo delle donne, a contesti come la sezione horror, western, l’animazione.
Ne analizza il declino, la forte influenza sul cinema di Tarantino e la rinascita con Spike Lee e la scena hip hop.
Dettagliatissimo, ricco di citazioni e rimandi che aprono ulteriori e interessanti orizzonti di ricerca.
Un libro completo sull’argomento.
La musica e il cinema afroamericani hanno avuto un’evoluzione molto differente l’uno dall’altro: se nella prima la collaborazione tra bianchi e neri ha portato nell’arco di pochi decenni alla nascita di nuovi generi musicali e collaborazioni di altissimo livello, nel mondo del grande schermo la visibilità afroamericana si trova ad affrontare ancora oggi, grandissimi ostacoli.
Il National Association for the Advancement of Colored People, con alcune associazioni religiose, porranno fine al fenomeno Blaxploitation accusando registi e sceneggiatori di avere raggiunto un eccesso di contenuti violenti e sessualmente espliciti tali da ridurre il popolo afroamericano a una macchietta soggetta a derisione.
J. Griffin da “Hollywood and the Black community”- 1973:
Dobbiamo dire ai produttori sia bianchi che neri che non tollereremo la continua deformazione delle menti dei nostri bambini neri con la sporcizia, la violenza e le bugie culturali che sono onnipervadenti nelle attuali produzioni dei cosiddetti film neri.
Dobbiamo dire ai produttori cinematografici bianchi e neri che non tollereremo che la trasformazione dallo stereotipato Spepin Fetchit in supernegro sullo schermo è solo un’altra forma di genocidio pubblico.
Dobbiamo dire ai produttori cinematografici bianchi e neri che non tollereremo la continua rappresentazione di donne di colore sullo schermo come domestiche o donne dalla morale discutibile che saltano da un letto all’altro senza alcun coinvolgimento emotivo.
Dobbiamo insistere sul fatto che i nostri figli non siano costantemente esposti a una dieta di cosiddetti film neri che glorificano i maschi neri come magnaccia, spacciatori di droga, gangster e supermaschi co grandi abilità fisiche ma senza capacità cognitive.
Mattia Chiarella
Blaxploitation. Una storia afroamericana
Weird Book
Pagine: 184
Prezzo: 24,90 €
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