Non solo italiani
CARAVAN PALACE – s/t
Dalla Francia un interessantissimo e travolgente progetto di electro swing che mischia atmosfere vaudeville degli anni 20, le ricicla in chiave dance elettronica, un po’ di soul, un groove sostenutissimo, jazz in una miscela alla fine esplosiva.
CORB LUND – Things that can’t be undone
Il cantautore canadese ha già all’attivo una decina di album negli ultimi vent’anni di carriera in un contesto sonoro sempre affine al country rock. Che, a parte l’introduttiva “Weight of the gun” di sapore northern soul e “Alt Berliner Blues” (che sembra tratta da uno dei primi album di Beatles o Rolling Stones) costituisce l’influenza portante dell’album, pur contaminandosi volentieri con soluzioni di respiro più ampio, spesso deliberatamente pop. Ottimo.
MATT ELLIOTT – The calm before
Settimo album solista per il cantautore di Bristol che indulge in languide ballate acustiche, talvolta di sapore “francese”, spesso vicino a Nick Drake, Tim e Jeff Buckley, che no nsi preoccupano di allungarsi fino a quasi dieci minuti di canzone. Archi e pianoforte corredano il tutto. Personale ed originale.
THE ORIGINAL SINS – The hardest way
Ristampa italiana a cura della Markuee/Minotauro di Marco Melzi di un piccolo gioiello dimenticato della scena garage beat degli 80’s , il secondo album degli americani Original Sins uscito nel 1989. Puro 60’s groove, grandi brani in bilico tra istanze dure e tirate e un gusto sopraffino per le armonie pop beat. Da riscoprire.
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