PETRINA – Petrina
Il genio versatile di Petrina si riconferma nel secondo stupendo album che ne fa una delle artiste più interessanti della scena itaiana, in virtù di una ricerca sonora che sa mischiare alla perfezione pop avanguardia, retaggi classici, jazz, rock, impennate quasi zappiane, blues e tanto altro.
Nel nuovo album c’è addirittura un contributo di un suo fan eccellente, David Byrne ex “testa pensante” dei Talking Heads oltre ad uno spettro musicale che raccoglie con incredibile personalità e maturità un’infinità di influenze.
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IL PARTO DELLE NUVOLE PESANTI – Che aria tira
Attivo dai primi anni 90, una decina di album alle spalle, il gruppo emiliano-calabrese prosegue imperterrito nel suo tragitto sonoro a base di un gustoso folk “moderno” che assimila talvolta echi di Capossela altre volte riuscite commistioni di rock, melodia e d elettronica.
Il tutto condito da testi che affrontano con una poetica diretta e senza filtri le irrisolte e spinose tematiche di mafia, sfruttamento ambientale, mancanza di lavoro, questione carceraria.
Ennesimo ottimo lavoro per un gruppo che raramente delude le aspettative.
Prodotto da AlaBianca
NORTICANTA – Tra l’incudine e l’aurora boreale
Da Trento un disco di canzoni di estrazione rock wave con riferimenti a Marlene Kuntz (e conseguentemente Sonic Youth) ma con una forte impronta melodica ed evocativa, tocchi shoegaze (“Eufonia”) e psichedelici (“Criogenesi”).
Non sempre a fuoco e passibile di notevoli margini di miglioramento è comunque un buon lavoro, personale (soprattutto nell’uso della voce femminile) ed originale.
Pubblicato da Seahorse Recordings
LELLO PETRARCA – Non volo
Lello Petrarca, polistrumentista (già collaboratore di Daniele Sepe, Nino Bonocore, Francesca Schiavo tra le decine di altri) affida alla penna di Salvatore Viggiano il compito di scrivere le liriche di una serie di sue composizioni strumentali, e alle voci di Linda Coppola e Agnese Vetrella di trasformarle in canzoni.
Il disco si muove tra inflessioni funk fusion (vedi la strumentale “Lo strappo del levare”), pop tradizionale ma mai banale (vedi la riuscita cover in chiave jazz rock di “Je so pazzo” di Pino Daniele)
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