ZZOLA – Tiempo Perdido
ZZOLA racconta, in questo brano, che non è facile alimentare i rapporti e i sentimenti, a 18 anni si può sbagliare e commettere errori di cui magari ci si pente, ma tutto serve, le esperienze ti presentano sempre il conto.
ZZOLA racconta, in questo brano, che non è facile alimentare i rapporti e i sentimenti, a 18 anni si può sbagliare e commettere errori di cui magari ci si pente, ma tutto serve, le esperienze ti presentano sempre il conto.
Il videoclip ufficiale che accompagna il pezzo, diretto da Matteo Varchetta e Kidd Reo, lo conferma: niente spiagge patinate, ma un’isola viva, che guarda il mondo dritto negli occhi.
Sette brani possenti, dal taglio crudo, che mischiano grunge, rock, punk, rap e con un’anima nu metal che permea l’ep.
Un percorso molto originale che unisce atmosfere psichedeliche, prog evoluto, sonorità psych hard ma soprattutto una notevole personalità.
RECORDED SHOOTED EDITED IN THE RED ZONE OF BOLOGNINA
Directed By Hansy Lumen
Shooted by Marshall
Photos by Ramiro Castro Xiques
From the upcoming album “The Rabbit Hole” (Hellnation Records)
Produced by Glezos
Words & Music by Marzio Manni
Il brano nasce da un’esigenza di mettersi a nudo e mostrarsi nella natura più vera e profonda del nostro essere, eliminando le maschere e godendo delle nostre peculiarità più umane. È il racconto di un incontro, fisico ed emotivo, mirato al raggiungimento di una connessione ed una libertà completa con noi stessi e con chi abbiamo di fronte.
La traccia principale è una dichiarazione d’intenti forte e chiara, ispirata da quella caotica intervista a Gallagher. Parla del sentirsi fuori posto nella scena musicale, circondati da poser più attenti allo stile che alla sostanza. “Sono solo un ragazzo con la faccia da senape”, dice il testo – uno che è stato fatto sentire come un pagliaccio, finché non ha capito che conta solo la musica.
Sperimentazione vocale che riporta immediatamente alla mente le esperienze di Demetrio Stratos e, a tratti, quelle più pop di John De Leo con i Quintorigo.
Otto brani dall’approccio minimale, chitarra acustica e voce, con arrangiamenti semplici e immediati. I testi hanno un costante taglio socio politico, parlano di mafia, migranti, attualità.
Dopo aver catturato l’attenzione di pubblico e addetti ai lavori con una serie di singoli travolgenti tra cui “Pretty Sweet Little Mess”. “Melodramatic” e “Vicky”, la giovane cantautrice Lilie Hoax torna con “It-Girl”, un brano che alza il volume sull’identità femminile contemporanea, tra autoironia e caos emotivo, un irriverente inno pop-rock contro gli stereotipi.
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