PIETRUCCIO MONTALBETTI – Io mi fermo qui. Viaggio in solitaria tra i popoli invisibili
Pietruccio Montalbetti è il chitarrista dei Dik Dik.
E sorprende vederlo e leggerlo in tutt’altra veste, quella di esploratoredi luoghi estremi, come la foresta amazzonica, tra Ecuador e Perù, alla ricerca di contatti con popoli cosiddetti “primitivi” ma che, come si evince dall’appassionante racconto, ci insegnano profondità e dignità, con la loro storia e i loro gesti.
In mezzo momenti drammatici e decisamente complicati (per usare un eufemismo) e tanti incontri, facce, dettagli.
Quante volte un uomo può girarsi dall’altra parte e fingere di non vedere ?
dice il testo di Blowin in the wind di Bob Dylan
Noi non sappiamo e non vediamo molte cose di questo difficile e bellissimo mondo che ci accoglie, soprattutto la miseria, la sofferenza, il desiderio di libertà di chi non si piega alle regole del gioco imposte da qualcun altro, i danni causati dall’avidità e dalla mancanza di scrupoli, la crudeltà di chi li infligge: la maggioranza sta sempre girata dall’altra parte, per ignoranza, convenienza, indifferenza.
A parte l’Amazzonia ho visto l’Africa, il Nepal, l’India, il Tibet: quelli che ho cercato e incontrato – i cosiddetti ultimi, i dimenticati, anche i più “primitivi” e disperati, ovunque io sia stato – mi hanno impartito lezioni di dignità, amicizia, solidarietà e rispetto per la vita che vanno contro ogni stupido e inutile pregiudizio.
Mi hanno imposto con ferma dolcezza la mia parte di responsabilità e io a questa responsabilità non voglio sfuggire.
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