ROSASPINA – Re di picche
Il cantautore ha scelto come location il Top Circus di Monza, come metafora dell’esistenza. Esso simboleggia, infatti, un insieme di emozioni altalenanti, di allenamento, dedizione e soprattutto pazienza: lo spettacolo è portatore di gioie, è come un inno alla vita, alla propria esistenza.
Il circo racchiude in sé una dimensione fiabesca e, come tale, ha una sua morale: non dobbiamo mai scoraggiarci, perché la vita da a tutti la possibilità di raggiungere la propria felicità, anche a chi sta vivendo un momento sfortunato.
Il brano parla proprio di questo, una canzone intensa, in cui l’artista, tra le note del pianoforte mixate insieme a una cascata di beat, ci accompagna in questa riflessione, per trovare la forza per iniziare finalmente ad amare prima di tutto e di tutti se stessi.
E posso star solo / Non aspetto che mi salvi e poi chi salva te che non ci stai sola / Dei tuoi capelli rame ormai non ho più fame
Chi di noi, almeno una volta nella vita, non ha vissuto una relazione, amichevole o sentimentale, rivelatasi poi essere una delusione, chi non ha mai lottato per difendere un sentimento che riteneva importante, ma poi si è accorto di percorrere una strada a senso unico, nonostante tutti gli sforzi.
“Re di Picche”, spiega Rosaspina, “ripercorre quella che credevo la mia prima storia seria. Dopo alcune precedenti esperienze dimostratesi frequentazioni fallimentari (…) ero convinto di essermi finalmente legato ad una persona (…). Ma mi sono illuso. (…) Io desidero essere invece, per chi ho accanto, speciale.”
Chiunque di noi, all’inizio può essere il “Re di Picche” di cui parla l’artista, ma alla fine, egli cede il ruolo alla persona stessa che l’ha ferito, come afferma l’artista, che con questa canzone vuole sottolineare l’importanza di saper stare da soli e amarsi, senza avere il timore di essere giudicati “narcisisti” o “dipendenti”.
Biografia:
Appassionato fin da bambino al canto e alla scrittura, Rosaspina (milanese, classe 1994) già a sei anni d’età muove i primi passi nel mondo della musica motivato dalla necessità di riempire il silenzio di giornate trascorse in solitudine.
Ad ottobre 2020 pubblica “Sette coltelli”, primo singolo in italiano, seguito, a febbraio 2021, dal brano “Gemelli”, pochi mesi dopo, a maggio, il singolo “Uragano” e, infine, a luglio un singolo considerato diverso, per quando riguarda il suo stile, dal titolo “Julie Cooper”.
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