Un’oscurità claustrofobica avvolge personaggi immersi in un buio liquido, assordante e allucinato, tra scenari onirici ed esoterici. Sospesi fra contemporaneo e ancestrale. Fra mito e cronaca.
La maledizione “Patri di lu mari, affunnali a sti sbinturati” di un furioso Polifemo, appena accecato da Ulisse, condanna gli achei a perdersi e vagare all’infinito in Nuddu Ca Veni degli SKoM. “Padre del mare, affonda questi sventurati” recita in siciliano la voce di Simona Norato. Il video è vortice ossessivo che ci trascina in abissi di coscienza popolati di presenze tormentate, disperate e inquiete. Un brano che apre uno squarcio nelle profondità dell’odio, che come motore del mondo spinge gli uomini alla deriva.
Realizzato dal collettivo catanese Cinepila, “Nuddu ca veni” è estratto da “Chi odi sei”, debut album degli SKoM, un disco in cui l’attualità è trasfigurata attraverso le vicende omeriche. Un’Odissea umana, che rischia il suo stesso naufragio in un mare d’odio. Un odio che il disco esplora nelle sue molteplici forme, tra mito e realtà: da quello “verticale”, fra uomini e dei o dirigenti e sottoposti, a quello “orizzontale” fra simili, a quello verso noi stessi, fino all’odio di Nuddu ca veni, verso tutto ciò che è sconosciuto, verso ciò che non si capisce.
«“Nuddu ca veni” nasce da “Polifé”, la traccia seguente del disco, in cui è il ciclope omerico accecato in cerca di vendetta a raccontare la sua storia – spiega Gianluca Grementieri degli SKoM – Una storia mediterranea, tristemente italiana, in cui la tua ignoranza, l’impossibilità di leggere le cose, è sfruttata da un Nessuno qualsiasi per raggirarti. L’unica cosa che sai opporre è una rabbia cieca. Le canzoni però sanno prendere vie e vite inaspettate: quando Simona ha sentito questo pezzo l’ha tradotto in siciliano e risuonato con un’altra intenzione e la lettura si è ribaltata, aprendosi alla cronaca spietata».
(Poi all’improvviso una barca affonda/Nessuno che arriva/Nessuno che arriva)
“Ntra mentri ca la navi affunna/Nuddu ca veni/Nuddu ca veni”
«Ascoltando la canzone è affiorata l’idea di un personaggio che cade da una barca e attorno a lui sono emerse suggestioni in bilico tra due culture: dalle maschere delle tradizioni pasquali siciliane, a rimandi ai riti africani, il tutto avvolto da un’atmosfera profondamente cupa e onirica. Una storia di cui mostriamo solo suggestioni», spiega Giovanni Tomaselli, fondatore del collettivo catanese Cinepila insieme a Rosario Samuel Adonia e Premananda Das. I tre hanno firmato videoclip per artisti italiani tra cui Ermal Meta, Cesare Basile, Cordio, Nordgarden e Dimartino.
“Nuddu ca veni” è stato presentato in anteprima venerdì 1 febbraio al Circolo Arci Progresso di Firenze, durante la serata a sostegno della proposta di legge europea “Welcoming Europe – per un’Europa che accoglie”.
NUDDU CA VENI – CREDITS
Testi in italiano e musiche di SKoM
Testo in siciliano, arrangiamenti e voce: Simona Norato
Drums and Tammorra: Ferdinando Piccoli
Synth, organ and programming: Franco “il beat” Naddei /Martin Rush
Bass e vocals: Simona Norato
Extrabeats: Gianluca “Graeme” Grementieri/ Ester “La cruz” Santacroce
Registrato a Indigo, Palermo
Mixato a Cosabeat Studio, Villafranca (FC)
a music video by Cinepila
Regia e montaggio: Giovanni Tomaselli
DOP: Premananda Das
Production designer e aiuto regia: Rosario Samuel Adonia
1stAC: Paolo Catalano | 2ndAC: Marco Stancampiano | Capo macchinista: Umberto Amato Assistenti alla produzione: Laura Schilirò, Laura La Rosa, Luca Giannone / Luci: Light Grip di Umberto Amato
Con: Mansour Gueye, Valentina Lupica, Teresa Vaniglia, Maurizio Wonder, Marco Riscica, Grazia Grasso, Turi
E con: Alice Billò, Marta Famoso, Carlo Genova, Ludovica Pecorino, Edoardo Monteforte, Roberta Rotante, Sebastiano Sicurezza, Sonia Di Stefano
Grazie a: Teatro Coppola – Catania, Bruno Sirianni, Noemi Maria, Nives Leonardi, Sabrina Favitta, Roberta Incatasciato, Carmelo Emmi
Catania 2018
in memoria di Grazia
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