TABASCOMENO – Echo

IL videoclip di “Echo”, singolo d’esordio della cantautrice calabrese di stanza a Bologna tabascomeno su tutte le piattaforme digitali e in radio per Dumba Dischi“Echo” è un brano che intreccia mito e vita interiore, ispirandosi alla figura di Eco e alla profezia di Tiresia. Nelle sue immagini naturali e poetiche prende forma il desiderio di avvicinarsi a chi si ama, ma anche la paura di dissolversi nell’altro. La voce diventa richiamo e riflesso, un’eco che sopravvive oltre il silenzio. Un viaggio emotivo e delicato che parla di identità, destino e risonanza. Questo mito è rappresentato nel video diretto da Francesca Gallina: nei boschi di Cadrega e nelle acque di Marzabotto si intreccia il destino di Eco, che vive la condanna di un impossibile e di Narciso, perduto nel proprio riflesso. Su di loro veglia Tiresia, mentre foresta e fiume diventano custodi di una tragedia che riecheggia nell’eternità.

“La nascita di Echo affonda le sue radici nello studio e nella suggestione della mitologia classica. Su consiglio di un amico filologo di nome Valentino, tabascomeno si è avvicinata alle Metamorfosi di Ovidio e in particolare al mito di Narciso, soffermandosi sulla figura della ninfa Eco. In quella voce condannata a ripetere le parole altrui ha riconosciuto una parte di sé: la sensazione di essere spesso eco degli altri, più che portatrice di una voce propria. Da questa immedesimazione è nato il desiderio di trasformare quel mito in musica, dando nuova vita a un simbolo antico attraverso la sua esperienza personale e artistica”. – tabascomeno.

La musica prende ispirazione da un mondo onirico e fiabesco che si risveglia in un racconto che quasi, a tratti, non vuole accoglierlo. Si destreggia tra l’incomunicabilità, la percezione mancata, la necessità di urlare in silenzio. Da qui nascono le note di Echo, che cullano dolcemente questo valzer che la ninfa pratica mentre esplora il mondo. L’incontro con Narciso viene enfatizzato da un organo che accompagna la figura e il momento dell’incontro viene accentuato dalle percussioni che delineano la tensione dell’avvicinamento. E poi, la morte, il culmine. La ninfa, come il racconto si disfa. Il tutto è ammorbidito dai passi lenti di unclarinetto, che culla tutta la canzone e il destino mortale.

CREDITS
VIDEOCLIP
Eco: Natascia Consalvo
Narciso: Dalila Scanu
Tiresia: Chiara Furfari
Regia e montaggio: Francesca Gallina
Trucco: Cristina Pagano
BRANO
Testo e musica: tabascomeno
Produzione e mix: Laurino
Master: Andrea “Berni” De Bernardi (studio Elevenmastering)
Copertina: Francesca Gallina

CHI È TABASCOMENO?

“-//-…//…//-.-.” canta il codice dei miei giorni. 
Da sempre mi sono sentita figlia di Scilla e Cariddi sebbene oggi cammini con la salsedine sotto le unghie lungo i portici che conducono alle Due Torri. La mia infanzia l’ho vissuta credendomi Nihal, eroina dei Mondi Emersi, e perdendomi tra le gesta di Geralt di Rivia mentre nella realtà affondo le radici a Campo Calabro, dove il vento porta l’eco del mare e il profumo del bergamotto. I miei capelli verdi mi ricordano le foreste che vorrei abitare, le mie scarpe i prati che vorrei solcare, le mie mani le nuvole che vorrei toccare e i miei occhi il colore del legno che mio padre intagliava.

Tabascomeno è un fiore mediterraneo, una cantautrice delicata che mette in musica la sua intimità. La parola, ora sussurrata appena ed ora cantata a pieni polmoni, è la vera protagonista del suo progetto: sonorità arpeggiate dal tocco malinconico ne accompagnano la voce, tracciando la rotta di un viaggio nella sensibilità dell’autrice, che esplora e lascia trapelare le proprie emozionate fragilità. La sua scrittura rifugge volontariamente dai limiti autoimposti di genere e struttura e, brano dopo brano, avvolge chi si ferma ad ascoltarla in un’atmosfera introspettiva, dalla parte degli ultimi. Per raccontare di loro, e un po’ anche di sé, Chiara si avvale di rimandi alle sue origini calabresi e alla mitologia greca, narrando un racconto per immagini e fondendo le suggestioni in un cammino tra spazi conosciuti o impervi, ma non per questo meno abitabili. 

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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