TIPOGRAFIA SONORA – s/t
I nove brani sfiorano spesso l’ambito ambient, intrecciando elementi jazz, chill out e sperimentali, tra atmosfere cerebrali, ipnotiche e avvolgenti.
I nove brani sfiorano spesso l’ambito ambient, intrecciando elementi jazz, chill out e sperimentali, tra atmosfere cerebrali, ipnotiche e avvolgenti.
I sei brani strumentali assemblano elettronica, funk, jazz, fusion, in una miscela pulsante, dalla forte impronta “cinematografica”.
Il brano “Intro” si pone come una guida per immergersi nell’atmosfera di “Komorebi”. Il bass sequencer iniziale suggerisce una ritmica che viene stravolta dall’ingresso di un drum beat minimale e riverberato. La melodia è quasi assente, lasciando spazio ad un’atmosfera rarefatta e misteriosa che avvolge l’ascoltatore, invitandolo in un viaggio introspettivo attraverso un mondo oscuro e affascinante.
Atmosfere minimali, sospese, cerebrali, che uniscono un approccio sperimentale a un mood psichedelico.
Un mix, dalle tinte spesso cupe e oscure che si muove tra alt rock, elettronica, dub teatralità Caposseliana in chiave noise.
Mondo elettronico, di gusto ambient, in atmosfere liquide, espanse, solenni, fluttuanti, dal taglio spesso molto cinematografico.
“Lacrima” è il secondo capitolo di una storia che viene narrata non solo con le canzoni ma anche attraverso la pubblicazione di videoclip, che hanno un ruolo centrale nel concept della band.
Atmosfere sospese e misteriose in cui l’elettronica (strumentale) svolge il ruolo esclusivo, tra ambient, visioni “liquide”, sperimentazione.
James Gallag propone una ricca e ironica pop song dedicata al mondo della mercificazione del corpo e della sessualità su TikTok…
Un lavoro indecifrabile (è un complimento) che mette insieme elettronica, canzone d’autore, jazz, ritmi afro, un mood decadente in un insieme personalissimo, originale e decisamente inusuale in un contesto musicale omologato come quello odierno.
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