Taggato: folk

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RUGGIERO MASCELLINO – Valse Sicilienne

“Valse Sicilienne” è un brano che fa parte del repertorio del grandissimo musicista siciliano Gino Marinuzzi, precursore della musica cinematografica mai andata in scena. La musica ebbe successo popolare perché il tema fu usato da Fabrizio De André in una sua chanson. La fisarmonica sciorina espressività e virtuosismo, pronta a gareggiare con i grandi concerti per solista e orchestra dedicati agli strumenti come violino, violoncello o pianoforte.

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IDDA – Tagghiù

TAGGHIÚ significa “taglio”.
Rappresenta la crescita e il processo del perdono e dell’accettazione.
Tutto ciò che può sembrare imperfetto come una cicatrice in realtà porta una sua storia dietro.
Infatti, un taglio è tanto doloroso, ma quando si cicatrizza, guarisce. 
Diventano così solo un ricordo,  e rimanendo sempre un segno indelebile.  Ma allo stesso tempo che ricorderemo come ciò che abbiamo vissuto ed imparato.

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DARIO MUCI – Talassa

Capolavoro di stile, intensità, espressività, in cui convergono note di musica Mediterranea, blues, folk, addirittura echi della narrazione vocale di Franco Battiato, con la stessa attitudine che ha caratterizzato la tradizione di Rosa Balistreri e Otello Profazio, fino a Cesare Basile.

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FIORENZA CALOGERO – Rumba dos meninos

La cantante Fiorenza Calogero presenta una versione originale del celebre brano di Raffaele Viviani, “La Rumba degli Scugnizzi”. Questa nuova interpretazione, nasce dal desiderio di creare un parallelismo tra gli scugnizzi napoletani e i bambini delle favelas alla periferia delle città brasiliane che vivono in condizioni ugualmente disagiate. 

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FRANCESCO RAGUSA – Sicilia mia

“Sicilia mia” del cantautore siciliano Francesco Ragusa. Il singolo, accompagnato dal videoclip per la regia di Giuseppe Bennica, anticipa la prossima uscita dell’album di esordio di Ragusa, “ConTra(d)dizione”, prodotto e distribuito dall’etichetta La Stanza Nascosta Records.

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CLINAMENA – Lost

Il nuovo lavoro, di tre brani, si muove di nuovo nell’alternative rock più oscuro, attingendo dal folk britannico (“Arrow fire” e “Sunday morning”, quest’ultima affine al mood acustico caro a Paul Weller) e dedicandosi a un’intensa ballata pianistiche a metà tra Nick Cave e Leonard Cohen (“Lonely soul”). Ottimo, in attesa di una prova sulla lunga distanza.

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BLACK SNAKE MOAN – Lost in time

Nove brani in cui abbraccia folk psichedelico di sapore anni Sessanta, trame care alla California musicale più oscura di quel periodo (con rimandi espliciti ai Doors ma con un approccio “malato” non distante dai primi Velvet Underground), blues, umori “desertici”, raga-rock.