LUNOPHONE – Surroundings
Un album complesso, visionario, ricco di pregevoli spunti, con uno sguardo particolare al miglior Canterbury Sound, jazz rock, progressive.
Un album complesso, visionario, ricco di pregevoli spunti, con uno sguardo particolare al miglior Canterbury Sound, jazz rock, progressive.
“Not in my name” è un grido di protesta, un urlo che esprime un disagio invisibile e profondo. Un modo di prendere le distanze da un mondo troppo veloce, dove la solitudine può schiacciare le anime più sensibili trascinandole in una vertigine senza fondo.
“L’ora delle distanze” è un viaggio psychofantasy, dark e pop al contempo in cui musica, letteratura e pittura si fondono. Un libro scritto da Lory Muratti, ispirato e illustrato dai quadri visionari di Andy che è anche un disco: un 45 giri (disponibile da Ottobre su vinile colorato) anticipato dal primo omonimo singolo.
“Non ci sento più ora che so ascoltare | non ci vedo più ora che so guardare “
È quello che succede con l’età matura, quando spesso si acquisisce maggiore consapevolezza, esperienza e quindi potenziale saggezza. Una fase della vita dove l’inevitabile declino fisico coincide con una maggiore predisposizione al “sentire”. Uno dei momenti musicali più emotivamente coinvolgenti dell’album, raccontato dalle voci di Cortese, Angelini e Fabi.
Il brano parla di passione estrema ovvero di quella voglia che troverà la propria redenzione soltanto dopo aver conquistato la donna desiderata. Una donna, che pur manifestando forte attrazione, si pone limiti per paura di cadere in una storia pericolosa, in cui il peccato è l’unica via possibile da percorrere. Un percorso obbligato che passa dall’inferno, senza alcuna via d’uscita.
Elettronica virata al groove tipico del trip hop, ritmi ipnotici, tribalismi, sperimentazione, elementi cinematografici per immaginarie colonne sonore, riferimenti brasiliani.
I quattro brani del nuovo ep sono un mix di attitudine punk, cantautorato alternative, suggestioni che rimandano ai CCCP/CSI (“Molto semplice”), post wave e tanto altro, in un vortice sonoro crudo e aspro, colonna sonora malinconica e drammatica della nostra epoca.
“Tra mare e campagna”, nella sua Canicattì, c’è un bambino al quale la vita sorride. È il beato giudice Rosario Angelo Livatino, assassinato dalla criminalità organizzata il 21 settembre del 1990. Il cantautore Alessandro D’Andrea Calandra ricorda la tragedia del magistrato, simbolo dell’integrità morale dei siciliani migliori. Un uomo del nostro tempo. Se non fosse stato ucciso, oggi sarebbe ancora in servizio.
A real Johnno production 2024.
The new song will be part of the LP of the 1987 demos recorded on 4 tracks tape.
Massimo Galassi(voce e chitarra acustica)
Alessio Marchiani(chitarra elettrica,cori)
Musica e testo di Massimo Galassi Rec e mix -Alessio Marchiani
Video a cura di Maurizio Lunardi
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