UNFAUNO – La crisi
Micidiale Records presenta La Crisi, rivisitazione di un classico dei Bluvertigo reinterpretato dall’artista romano UnFauno.
Micidiale Records presenta La Crisi, rivisitazione di un classico dei Bluvertigo reinterpretato dall’artista romano UnFauno.
Un magma oscuro di sonorità dark wave, debitrici alla lezione dei Suicide ma che guarda anche ai Cure di “Pornography”, Sisters of Mercy e tutta la scena post wave degli anni Ottanta.
I quattro brani indulgono su ritmiche più dance e post wave, guardando non di rado a simili episodi della carriera solista di Noel Gallagher.
BRAT : Come un sogno pt 3 from “L’estate eterna” – 99170 – Materiali Sonori Associated / SBAM
metaphysical horror video produced by Flavio Ferri
Federico Bratovich: voice, el bass, el guitars, synth Flavio Ferri: synth guitar, synth, percussions, programming Simone Filippi: drums & percussions
Elettronica debitrice alla lezione new wave degli anni Ottanta (da Depeche Mode a Orchestral Manouvres in the Dark) ma che assembla anche elementi kraut rock e una diffusa aura psichedelica, soprattutto nelle melodie vocali.
“Not in my name” è un grido di protesta, un urlo che esprime un disagio invisibile e profondo. Un modo di prendere le distanze da un mondo troppo veloce, dove la solitudine può schiacciare le anime più sensibili trascinandole in una vertigine senza fondo.
Elettronica virata al groove tipico del trip hop, ritmi ipnotici, tribalismi, sperimentazione, elementi cinematografici per immaginarie colonne sonore, riferimenti brasiliani.
Il doppio album include le registrazioni originali, scabre e intensissime di Gavinuccio Canu e le rivisitazioni altrettanto dense e profonde di una serie di artisti di primo piano della scena new wave e cantautorale italiana.
Battle of Qadesh, nuovo singolo degli Ottone Pesante, unisce epica e avanguardia sotto le leggendarie trame di una cavalcata orchestrale, celebrando una pietra miliare della storia narrata da Lili Refrain.
“Stai attento” è un brano che nasce da un brainstorming fatto a 2 teste durato circa dieci giorni, durante il quale la band ha provato a raccontare la “paura di essere” qualcuno o qualcosa.
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