THE CHANFRUGEN – Belize
Belize” è il video che accompagna il primo singolo di “Shah Mat”, il nuovo disco di The Chanfrughen in uscita a fine gennaio 2016 in collaborazione con Molecole produzioni e Macrame.
Il clip è stato realizzato dal videomaker Samuele Wurtz per Laboratorioprobabile Bellamy ed è stato girato in tre diverse location: il Parco naturale del Beigua, il Teatro Altrove di Genova e la spiaggia di Bergeggi (SV). Tre ambienti nei quali si svolge un viaggio simbolico e destabilizzante che fa da completamento visuale ad un brano carico di psichedelia e esotismo.
Il Belize della canzone è infatti proprio lo stato del Centroamerica, visto come una promessa di bellezza e disordine, una terra carica di malinconie e sensualità. La stessa che uno dei protagonisti del video (il Conquistador) insegue in un bosco carico di illusioni e situazioni enigmatiche, mentre altri personaggi di potere giocano un’oscura partita a carte. Il tutto in un’isola magica dove le persone cambiano e la verità si nasconde per svelarsi tra le pieghe di accadimenti improbabili.
“Belize” è insomma un videoclip dalle mille sfaccettature che unisce atmosfere oniriche, visionarietà, grottesco e poesia in un “viaggio – raccontano The Chanfrughen – molto surreale, dove l’America rappresenta la terra vergine da conquistare ma anche una donna a cui è impossibile resistere, costi quel che costi”.
E del resto di viaggi è pieno “Shah Mat”, nuovo lavoro del trio genovese che per l’occasione si arricchisce di un quarto elemento, ovvero Agostino Macor della prog band La Maschera di Cera ai sintetizzatori, rinforzo che accresce la componente lisergica del suono di The Chanfrughen.
“Shah Mat” in persiano significa il re è morto e mai titolo potrebbe essere più giusto per un disco animato da un forte sentimento libertario ed edonista, dove la band imbarca il proprio sound madido di rock settantiano, blues, psichedelia, prog, suoni esotici e scie cosmiche in un’esplorazione salgariana che, oltre al Belize, passa attraverso la Persia e Samarcanda ma pure nelle teste di alcuni egocentrici spostati che sono lo specchio dei nostri limiti e dei nostri vizi.
“Con questo disco vorremmo far riscoprire la bellezza dell’inutile” dicono The Chanfrughen. E difatti non c’è nulla di più inutilmente bello e eccitante che conquistare ciascuno il proprio Belize.
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