VELODRAMA – Io personalmente me ne frego

La rock band romana Velodrama fa il suo esordio discografico con l’album “L’ EticAmorale” con etichetta Latlantide, distribuito da Edel. Il disco, prodotto da Alex Marton e Velodrama è anticipato da un singolo: “Io personalmente me ne frego”,  accompagnato da un videoclip disponibile su Youtube (realizzato dalla Zerotarget con la regia di Andrea Tani).

“ ‘Io personalmente me ne frego’ – racconta la band formata da Stefano Pilloni (voce, chitarra ritmica), Flavio Gianello (chitarra solista), Corrado Ciaccia (basso) e Fabio Cesarini (batteria) è un grido che nasce dal profondo disagio che si avverte nei confronti di una società, intesa come sovrastruttura, in cui l’assenza di valori e la costante presenza di paletti coercitivi soverchia l’individualità, la libera espressione. Analizzandola alla radice, si ha la sensazione di essere davanti ad uno specchio. Da una parte, come riflessione introspettiva, c’è il singolo, l’uomo libero, che non si sente e non riesce più ad essere parte integrante di questa struttura che lo opprime, dall’altra, come riflesso, c’è un chiaro attacco verso questa stessa struttura, in cui le principali autorità che la gestiscono e la foraggiano, aldilà di ogni appartenenza ideologica, hanno come tratto comune la caratteristica di “fregarsene” del bene collettivo e dei reali desideri del singolo, avendo come unico obiettivo il tornaconto personale”.

Nel videoclip del brano di ‘Io personalmente me ne frego’ abbiamo voluto dare più spazio all’analisi introspettiva, in cui prevale questa sensazione di isolamento e allontanamento dalla società. La scelta di rappresentarla tramite una versione decontestualizzata dell’ “Ultima Cena” non è casuale. Il protagonista, il “Cristo”, si isola completamente dai suoi commensali che, si badi bene, non rappresentano i suoi seguaci, i suoi apostoli, ma sono tutti dei “Giuda” pronti a tradire, a sacrificare e a sfruttare. Il fatto che siano legati e incatenati tra loro sottintende, da un parte, la loro compartecipazione nella distruzione dell’attuale società e dei valori legati al passato, dall’altra evidenzia come le azioni, le scelte, di uno influenzino, irrimediabilmente, le azioni del prossimo. Il protagonista decide di non fare parte di questa catena di azione-reazione, non vuole partecipare a questo gioco distruttivo, allontanandosi e allontanando da sé ogni tentazione possibile”.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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