VORIANOVA – La me terra
La canzone d’autore dialettale siciliana è la cifra fondamentale del progetto musicale dei VORIANOVA; sapori e atmosfere della Sicilia più interna ed eterna, che viaggia tra passato e presente. Un mix di sicilianità, poesia e melodia. Da tutto questo nasce LA ME TERRA, il nuovo singolo dei Vorianova che anticipa l’uscita del loro quarto album, dal titolo PÀRTIRI (Isola Tobia Label), prevista per il prossimo 28 gennaio.
LA ME TERRA è un brano ”world” con echi di prog e di folk americano ma con una decisiva impronta mediterranea. E’ una struggente e dolorosa dichiarazione d’amore alla Sicilia, alla sua indiscussa bellezza spesso annientata da chi non la ama. Una terra da cui spesso si deve andar via per cercare altrove quello che lei non riesce a darti. Anche se chi va via spesso non riesce a starne lontano perché solo lì trovi quello che cercavi altrove, paradiso e follia.
Il singolo esce accompagnato da un video con la regia di Emanuele Torre che, con la sensibilità che lo caratterizza, riesce a sottolineare con naturalezza l’infinita bellezza di una terra che ogni volta lascia senza fiato.
IL VIDEOCLIP
Esiste un luogo in Sicilia, una campagna sopraelevata, contrada Montagnola a Villabate, che si raggiunge percorrendo una strada antica costruita con muri a secco, una campagna dalla quale si vede una vasta distesa di terra, che culmina in mare, una terra coltivata ad agrumeti che un tempo era fonte di ricchezza per l’ intera isola e si vede anche una città, Palermo, tutto porto, che di questa ricchezza ne fece vanto nei secoli; una terra che da questa ricchezza ne prese il nome, “Conca d’oro”. Di questo meraviglioso panorama oggi rimane solo l’immagine di una terra incolta, trascurata e piena di erbacce, una terra che un contadino ama come amerebbe la sua donna, ed è da questa convinzione che decide di ripulirla e farla tornare alla sua antica bellezza.
Da qui parte il clip La me terra, dedicato alle bellezze visibili e a quelle nascoste della Sicilia: c’è Porticello, un piccolissimo paese di pescatori da dove partono pescherecci piccoli e grandi per mare aperto; c’è Sant’Elia, una piccola baia dove le case sono incastonate in una roccia a picco sul mare; c’è Villa Cattolica a Bagheria, dimora estiva nel 1736 del principe di Cattolica Eraclea, Francesco Bonanno, luogo che rimanda ad epoche passate e infine c’è Mongerbino da dove il furgone dei Vorianova si rimette in moto con fatica, come questa terra che ha bisogno di ripartire spinta dalle mani di chi le vuol bene.
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