BUZZY LAO – Zohra

Brano del cantautore e bluesman piemontese contro la guerra tra musica e fotografia:

“Due storie, due destini e due diversi modi di raccontarli”.

Oggi esce il videoclip di “ZOHRA”, singolo, già disponibile in tutte le piattaforme, e serie fotografica del cantautore e chitarrista piemontese Buzzy Lao contro la guerra in Palestina: “Un filo rosso lega questa avventura alla storia recente di migliaia di vittime in Palestina da un punto di vista personale”. L’artista, infatti, è anche appassionato di fotografia e negli ultimi 9 mesi ha partecipato a tutte le manifestazioni pubbliche in favore del popolo palestinese che si sono svolte a Palermo da ottobre 2023 a giugno 2024 fermando quei momenti nei suoi scatti.

Il nome Zohra, in arabo, racchiude tanti significati legati all’aurora, l’alba e la bellezza, ma che nella nuova canzone del cantautore torinese diventa il nome di una giovane donna musicista in fuga dal suo paese d’origine colpevole di produrre bellezza. La canzone è infatti ispirata da una particolare storia di diaspora contemporanea, si chiama proprio Zohra la prima orchestra femminile afghana, formata da giovani donne musiciste tra i 13 e i 20 anni che hanno dovuto espatriare in seguito alla salita al potere del regime talebano.

Partendo da questa storia Buzzy Lao si è immedesimato nel viaggio che una di queste giovani donne ha dovuto affrontare per sfuggire alla persecuzione in nome della libertà e ha riprodotto le sue emozioni in musica e foto.

Il brano, infatti, è un concentrato di diverse influenze musicali del cantautore torinese che combina le ritmiche Roots Reggae con le sonorità del Blues tradizionale africano. Il brano è ispirato alla storia della prima orchestra femminile afghana che ha dovuto abbandonare il proprio paese a seguito della salita al potere del regime talebano.  

La serie fotografica, la prima di Al Salerno aka Buzzy Lao che insieme alla sua chitarra porta sempre con sé la sua amata Leica analogica degli anni ’70, è una selezione di scatti analogici in bianco e nero prodotti durante le numerose manifestazioni pubbliche a favore del popolo palestinese svoltasi a Palermo a partire da ottobre 2023 fino a giugno 2024. Gli scatti si concentrano sulle emozioni, i gesti e le espressioni con cui uomini, donne e bambini partecipano a questi raduni e in cui la rabbia e la commozione si vogliono sostituire alla rassegnazione e all’indifferenza. Alla scelta della selezione fotografica hanno partecipato i fotografi Ornella Mazzola e Andrea Petrosino.

Il brano, prodotto da Florian Monchatre (Fatoumata Diawara, Blick Bassy, Tinariwen) tra Parigi e Palermo, è stato registrato sempre dallo stesso presso Cantieri 51 (Palermo), Studio Soyuz (Parigi) e Honua Studio (Palermo), mentre Marco Petrigno si è occupato del master presso Analog Cut (Berlino). La musica e il testo sono di Buzzy Lao, così come le chitarre, il basso e le voci; invece, la batteria è di Tiziano Salerno.

BUZZY LAO, pseudonimo di Alberto Salerno, classe ’87, nasce a Torino da genitori originari di un piccolo paese Arbëreshë (minoranza etno-linguistica albanese) in Calabria e cresce musicalmente a Londra, tra jam & studio sessions per svariati progetti musicali, dove vive 6 anni. È un artista no borderfortemente influenzato dalle radici della musica nera combinata con il suo distintivo sound intimo e “Soul touching” caratterizzato da una emozionante scrittura in italiano che guarda oltre, verso un più profondo concetto di melting pot musicale tanto caro alla cultura World Music. Buzzy Lao, forte nella sua cross-cultural sensitiveness, Dopo aver girato in tour l’Europa con diverse formazioni come chitarrista torna a Torino nel 2016 e nello stesso anno firma per l’etichetta discografica INRI che pubblica il primo disco da solista HULA (ascolta disco), col quale ottiene ottimi riscontri di pubblico e di critica (La Stampa lo definisce ‘un bluesman di ultima generazione’; di lui Rockit scrive che ‘sforna canzoni di rara fattura per il nostro paese’). La sua Weissenborn, suonata insieme a chitarre acustiche ed elettriche in accordature aperta, fanno emergere anche la sua natura di performer che alterna momenti di grande energia sonora a passaggi acustici intimi e delicati. All’album segue un tour di più di 100 concerti in tutta Italia e Europa, con aperture importanti, come quella ai Sigur Ros per gli I-Days 2016 di Milano. Nel 2017 esce invece ‘Live at Jazz Club Torino’, disco registrato dal vivo con la band durante la data nel capoluogo piemontese. Buzzy Lao è legato anche al mondo del Surf & Skate: infatti è stato ospite, come special artist, dello Skate & Surf Film Festival di Milano nel 2019. A gennaio 2020, dopo essersi trasferito a Palermo poiché affascinato dalla cultura esotica e mistica dell’isola al centro del Mediterraneo, pubblica il secondo disco ‘Universo / Riflesso’(ascolta disco) per INRI e Bunya Records, label fondata dallo stesso artista insieme a una piccola ma affiatata squadra di colleghi e addetti ai lavori. Il secondo album, che ottiene recensioni esaltanti, fonde il Blues, l’Afrobeat e il Reggae contaminati ora dal folk contemporaneo e internazionale di Josè Gonzalez e Micheal Kiwanuka. Il disco vanta anche la partecipazione di Dargen D’Amico, amico ed estimatore, nel brano ‘Haya’.  Nel 2021 prosegue il suo percorso artistico e umano in Sicilia, e si dedica alla scrittura di nuovo materiale da cui nasce ‘Fango’, la nuova ballata folk e intimista pubblicata a sorpresa il 18 maggio 2021 per Bunya Records e che anticipa un tour estivo in acustico in tutta Italia. Buzzy Lao negli ultimi due anni è stato impegnato alla lavorazione del nuovo disco tra Palermo e Parigi con il produttore francese Florian Monchatre che ha già lavorato con alcuni dei migliori artisti della scena World internazionale come Fatoumata DiawaraBlick Bassy e i TinariwenNel gennaio 2024 è uscito “Fra un milione di stelle” ascolta qui e a marzo, invece, è uscito “Io che non conosco più l’amore” ascolta qui che anticipano il disco che vedrà la luce nel 2024 e sarà supportato da una nuova intensa attività live con band.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito è protetto da reCAPTCHA, ed è soggetto alla Privacy Policy e ai Termini di utilizzo di Google.