Baci e musica
Non è più una novità! Lo abbiamo fatto qualche volta anche noi, ad esempio con le opere di Ale Puro. Lo abbiamo suggerito come ottimo strumento per trascorrere tempo bello in compagnia di cose belle. Senza dubbio non è una pratica che abbiamo inventato e ci fa molto piacere che, da sempre più parti, si proponga una colonna sonora per accompagnare pezzi di vita.
La musica non è solo utile per i tragitti in auto, per correre (ricordate? La Corsa è Rock!), per perdersi nei pensieri, fare le pulizie di casa e via discorrendo. La musica è una meravigliosa compagna di viaggio che, se ben allenata, può far capolino dal profondo della nostra anima, sollecitata dalle situazioni più disparate: davanti a un paesaggio, può tuonare in testa nel momento di una forte emozione, quindi perché non accompagnare con la musica la visita a una mostra?
È quello che, per esempio, è successo a Milano in occasione delle mostra dedicata a Francesco Hayez, che ha proposto alcuni incontri con personaggi della cultura milanese che hanno accostato l’ideale colonna sonora di questa manifestazione. Gli incontri, promossi dalla Società del Quartetto in collaborazione con le Attività Editoriali e Musicali di Intesa Sanpaolo, sono stati condotti da Andrea Kerbaker e Carlo Sini, che da anni animano la rassegna Parole in Nota. L’intento è rispondere a domande come: qual è la relazione profonda tra un’opera d’arte e la musica? Quale quel legame sotterraneo che, quando guardiamo un dipinto, ci suggerisce una melodia o un assolo?
Questo è quello che propongono loro, un modo piacevole e innovativo per avvicinarsi all’arte in ogni forma. A me piace suggerire percorsi personali, per scoprire quale musica vi batte in testa di fronte a un quadro, una statua, una città, un tempio. Il bacio di Francesco Hayez, in tutte le tre versioni, mi fa suonare dentro cose diverse, alcune belle… altre più cialtrone. Chi non lo vorrebbe un bacio come questo?
Succede così.
E la vostra anima, che musica suona?
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