LITTLE ALBERT – Swamp king
Il chitarrista Alberto Piccolo, contemporaneamente al servizio dei fantastici Messa, si concede una divagazione solista a base di rock blues di sapore anni 70 con retaggi Hendrixiani ma anche con il tocco magico di...
Il chitarrista Alberto Piccolo, contemporaneamente al servizio dei fantastici Messa, si concede una divagazione solista a base di rock blues di sapore anni 70 con retaggi Hendrixiani ma anche con il tocco magico di...
I cinque brani, d’impostazione elettronica, hanno un sapore oscuro di derivazione dark wave, un incedere costantemente solenne, dal fascino sinistro.
Ep che alterna momenti semiacustici di notevole atmosfera e intensità con brani di corposo alt rock a cui si aggiungono elementi elettronici mai invasivi.
Il timbro e il mood prevalenti dei brani sono declinati in chiave latin jazz con palesi influenze brasiliane. Il risultato è gradevolissimo e fruibile.
Brani prevalentemente strumentali che gravitano nel più classico ambito post rock, a cui si aggiungono influenze prog e una costante atmosfera psichedelica.
I dieci brani autografi del nuovo album fanno riferimento a punk e post punk, con una matrice di aspro folk.
Il contrabbassista e bassista romano, accompagnato da Pietro Lussu al Fender Rhodes e al pianoforte, Armando Sciommeri alla batteria e alla voce di Chiara Orlando, ci regala un album di qualità eccelsa (esecutiva in primis) soprattutto da un...
Tiro punk rock alla Ramones e Buzzcocks e un’anima beat anni Sessanta in quattro irresistibili brani.
L’album è di difficile collocazione e indefinibile (il che è un pregio) muovendosi tra svariate influenze unite da un filo conduttore dal sapore esoterico, tribale, misterioso, avvolgente, a tratti funereo.
Basi folk blues, le lezioni di, soprattutto, Enzo Jannacci, ma anche Bruno Lauzi e Giorgio Gaber (e, perché no?, il primo De André).
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