Svegliaaaaaaaaaaaa
La sveglia, croce e delizia delle nostre vite, accessorio quasi sparito dai nostri comodini, strumento di tortura che si è trasformato nel tempo, passando da orologio tintinnante, con fastidiosissimi “driiiiiiiiiiinnnnnnn”, a radio programmabile, a cellulare in grado di darci la scossa mattutina con toni vari e canzoni preferite.
Sia come sia, dare la sveglia è un compito ingrato, che sia la mamma, che sia un “bip bip”, un suono d’arpe o una canzone, l’istinto che solletica è sempre lo stesso e somiglia molto a un istinto omicida.
Ma quali sono i toni preferiti per accompagnare il nostro risveglio? Sarà forse la sveglia dei Marines, con tanto di corredo del sergente Hartman di “Full Metal Jacket”? Oppure preferite strumenti celtici, versi di animali, suoni della natura, risacche oceaniche o garrule risatine infantili? O ancora, in chiave più trucida, preferite un Eddie d’antan che vi svegli con un gutturale “The number of the beast…” o un andamento grandioso con la “Marcia imperiale” di “Guerre stellari”?
Qualunque sia la risposta, tranquilli, accanto ai gusti personali, esistono play list per tutti i gusti, classifiche di canzoni in grado di corroborare menti assonnate e arti intorpiditi, top ten di voci e testi il cui risultato sarà assicurato: farsi odiare.
Per questo il consiglio è sempre lo stesso: mai scegliere per il risveglio la propria canzone preferita, tempo zero diventerà il brano più odiato di sempre, al solo accennare casuale delle prime note in radio, in qualunque altro momento della giornata, vi colpirà lo stomaco, foriero del ricordo più pesante, lo strappo dal mondo dei sogni. Quindi, come la dieta, la parola d’ordine è “variare”, in modo da non condannare opere d’autore a un dissenso imperituro. Niente paura, di liste è pieno il web, basta una piccola ricerca, da iTunes a Spotify, per ricevere una fornitura a vita di brani adatti ad abbandonare il piumone, capaci di accompagnarvi dal letto alla doccia, dal bagno alla caffettiera, dall’uscio all’auto e così via. Certo non sarà l’originalità a farla da padrona, alcuni brani sono ricorrenti, da Norah Jones che miagola “Sunrise”, a “Buongiorno a te” di un garrulo Pavarotti, passando per Ferruccio Tagliavini e la sua “Voglio vivere così” e gli U2 e “It’s a beautiful day”, tuttavia qualcosa di interessante si trova. Curiosa una sveglia con “Learning To Fly” dei Pink Floyd, meno una con “Adiemus” di Karl Jenkins.
Sveglia, dunque! Chissà perché a me viene immediatamente in mente il povero Fantozzi:”Sveglia e caffè, barba e bidet, presto che predo il tram”!
Commenti recenti