I HATE MY VILLAGE – Nevermind The Tempo
Nei dieci brani confluiscono le influenze più svariate, dall’afrobeat, alla psichedelia, dalla sperimentazione al math, funk, fino a folate di rock sghembo e indefinibile.
Nei dieci brani confluiscono le influenze più svariate, dall’afrobeat, alla psichedelia, dalla sperimentazione al math, funk, fino a folate di rock sghembo e indefinibile.
Dieci brani autografi, che se da una parte viaggiano in un contesto genericamente alternative rock, dall’altra assimilano influenze inaspettate come reggae, new wave, non disdegnando una più che gradita vena pop rock.
Spigoloso, dinamico, pulsante e denso di influenze alternative e post-punk,
The Heresiarch e’ un brano diretto e immediato, che pretende attenzione.
15 brani, tratti dal periodo 1993-1995 per la band modenese, da sempre caratterizzata dall’amore per una new wave dai colori autunnali (tra primi Litfiba, Joy Division, New Order, The Sound di Adrian Borland).
Il singolo in versione video edit è accompagnato da un clip diretto da Gerardo La Mattina e montato da Marco Baldini e Mattia Bubbani, girato presso FunHaus studio di Ravenna.
Le sonorità sono debitrici alla new wave degli anni Ottanta, elettronica, dark wave ma con un’anima rock che permea il tutto.
La band genovese propone un album dalle tinte romantiche e malinconiche, con brani di ampio respiro strumentale, che in certi frangenti attingono dalla new wave anni Ottanta ma si lasciano andare anche ad atmosfere marcatamente elettroniche in altri momenti.
Un’esperienza cerebrale, avvolgente, penetrante, primo capitolo di una trilogia che basa la successione delle note e la composizione su un’equazione matematica.
Lo stile è ormai acclarato e da lungo tempo riconoscibile, con groove ritmici mid tempo, ondeggianti, insinuanti, un uso sapiente di elettronica e suoni ambientali.
Album eclettico, pieno di spunti, influenze, personalità. dai testi lucidi, ironici, sarcastici e abrasivi.
Commenti recenti