TALK TO HER – Dyve
Il gruppo post-punk italiano Talk To Her ha recentemente annunciato l’uscita del secondo album ‘Pleasure Loss Desire‘ il 30 ottobre su Shyrec/Icy Cold Records.
“Dyve” è il secondo singolo e rappresenta uno dei momenti più intensi del disco. Il titolo nasce dalla fusione tra “Dive” e “Dying”, parole ricorrenti che incarnano perfettamente il tema del brano: la dipendenza, da qualcosa o qualcuno, l’abbandonarsi, l’immergersi fino a cadere e perdersi. La struttura stessa del pezzo esprime una forte tensione e rivela una dualità netta: la voce serena e sofferta delle strofe si contrappone al fragore strumentale dei ritornelli.
Qui i Talk To Her prediligono l’uso di chitarre molto distorte piuttosto che il suono dei sintetizzatori, restituendo un mix di vulnerabilità ed energia esplosiva. “Dyve” è un tuffo senza ritorno: l’irrompere improvviso di una potenza esplosiva che crea un equilibrio instabile tra desiderio, perdita di sé e necessità di lasciarsi andare.
‘Dyve’ segue il primo singolo ‘PLD‘, una traccia carica di energia in cui da subito emergono prepotentemente sequenze intrecciate di sintetizzatore dal suono cupo e dal ritmo ossessivo, scandito a ruota da un drumming aggressivo ma ben cadenzato, che aggiunge una connotazione tribale, animalesca.
L’album racconta la discesa in un mondo freddo dove la lucidità e l’oblio si alternano incessantemente alla ricerca di un equilibrio, oscillando tra momenti di calma ed esplosioni emotive, esplorando il dualismo tra distacco e alienazione. Ogni brano rivela emozioni contrastanti – desiderio, sofferenza, nostalgia, speranza, paura – raccontando le fragilità di chi vive in un’epoca segnata dall’incertezza e dal cambiamento.
Con ‘Pleasure Loss Desire‘ i Talk To Her esplorano nuove sonorità rispetto al loro precedente disco ‘Love Will Come Again‘. Le tematiche legate alla sfera emotiva e passionale lasciano spazio all’alienazione, la sofferenza, la paura, ed il suono complessivo così come la voce si fanno più freddi ma nel contempo più aggressivi: pur mantenendo l’influenza wave, concentrata particolarmente in alcuni brani, la componente post-punk è predominante, con forti contaminazioni del post e alternative rock degli anni a cavallo tra gli anni 90 e i 2000. L’album è stato co-prodotto e registrato da Maurizio Baggio (The Soft Moon, Boy Harsher).



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