CUT – Annihilation Road
Il marchio di fabbrica è da tempo già definito e inciso a fuoco sulla carne dei loro adepti: garage, punk, rock ‘n’ roll, rhythm and blues malatissimo, elettricità, nervosismo quasi nevrotico, violenza sonora.
Il marchio di fabbrica è da tempo già definito e inciso a fuoco sulla carne dei loro adepti: garage, punk, rock ‘n’ roll, rhythm and blues malatissimo, elettricità, nervosismo quasi nevrotico, violenza sonora.
Cinque brani, all’insegna di un’elettronica che guarda alla post wave degli anni Ottanta, pur ponendosi in chiave molto attuale.
Un album dai toni solenni, debitore alla lezione dei Japan (e sue filiazioni successive) ma che attinge anche dal neo prog dei primi King Crimson e da una spiccata personalità dell’artista.
Musica strumentale, semi acustica, improntata all’improvvisazione e al minimalismo, dal gusto cinematotografico, a tratti Felliniano, evocativa, colma di rimandi jazzistici, sospensioni ritmiche, atmosfere folkeggianti .
Splendida miscela di hard rock, rock blues, garage punk, proto prog, psichedelia, cantata in italiano, suonata a livelli di pura eccellenza.
Un mix intrigante ed eccitante di Clash, Rancid, Beastie Boys, Ruts, 2Tone Records.
L’idea è vincente, l’album arrangiato e suonato benissimo oltre che decisamente originale e godibilissimo. La storia continua.
Cantautorato molto personale che guarda a una forma moderna di psichedelia con un aggancio alle modalità espressive di Morgan.
Un concept dalle forti tinte hard rock e heavy metal, colorate da una voluta ed evidente teatralità che attinge dai musical rock degli anni Settanta.
Un lavoro che si dipana in ambiti che oscillano tra post punk e new wave ma con elementi ascrivibili a garage punk, rock ‘n’ roll e influenze anni Sessanta.
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