IVAN FRANCESCO BALLERINI – La guerra è finita
Brani essenziali, semiacustici, intensamente lirici, tra osservazioni della realtà e un tono intimista e soffuso.
Brani essenziali, semiacustici, intensamente lirici, tra osservazioni della realtà e un tono intimista e soffuso.
Il contesto sonoro in cui si muove è la canzone d’autore italiana, con particolare predilezione per le atmosfere più rock alla Ligabue o Massimo Priviero.
Esordio del trio milanese, con un ep di sei brani in cui mette fin da subito in chiaro la direzione artistica della band, tra punk rock, ska, reggae.
L’impronta prevalente è quella del post punk più melodico, romantico e malinconico di sapore anni Ottanta (dai Cure ai Joy Division) ma con sguardi sonori che riportano non di rado ai REM.
Un lavoro rigoroso, solenne, teatrale, che unisce sperimentazione a interludi folk e pianistici, con una voce recitante che conduce il racconto.
I riferimenti sono abbastanza palesi, attingendo da punk rock, hardcore con tuffi nell’emo.
Canzone d’autore italiana, da Daniele Silvestri, Ivano Fossati e Lucio Battisti ma ci sono anche immersioni nella disco funk, nella world music e altro.
Garage rock, punk, blues malato, post punk, voce spesso usata con tono declamatorio, ritmi ipnotici.
Un ep di cinque brani immediati, freschi e deliziosamente pop su un substrato punk rock in chiaro stile Blink 182, Sum 41, ultimi Bad Religion.
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