SVENO – Di viaggi, del mondo, d’amore
Sei brani dalle marcate influenze reggae che si mischia a istanze pop, elettroniche, dub.
Sei brani dalle marcate influenze reggae che si mischia a istanze pop, elettroniche, dub.
La band torna a un prog epico dalle forti influenze hard rock, dopo il precedente lavoro più sperimentale, che non disdegna passaggi alla Colosseum o Jethro Tull e momenti folkeggianti.
Il lavoro firmato dall’autore Antonio Minisci è un ep con cinque brani per una ventina di minuti di durata, a base di pop rock, in molte su parti di ispirazione Oasis.
Un lavoro eclettico, caldo, raffinato, dal gusto vintage, per eleganti soul conaisseurs.
Un lavoro compositivamente complesso che spazia da momenti intimisti a canzoni che riportano all’ (auto) ironia cara a Daniele Silvestri fino a una gamma di influenze che vanno da Lucio Dalla a Antonello Venditti
La matrice post rock è evidente ma troviamo anche kraut, psichedelia, shoegaze, fino ad atmosfere Pink Floydiane primi anni 70.
Atmosfere che si muovono sull’onda di un attento sguardo all’opera di Rino Gaetano, declinata in chiave pop moderna e con numerose altre influenze e riferimenti alla canzone d’autore italiana.
L’indiscutibile e rinomata classe artistica di Nicola Conte si riconferma in questo nuovo lavoro, come sempre pulsante di groove, raffinato, colto, elegante, in cui convergono felicemente soul, funk, jazz, suoni latini, ritmi afro e disco.
Folk rock che parte dalla canzone popolare nostrana ma guarda anche a quella celtica, latina e balcanica.
Sound ipnotico e minimale di sapore electro wave, su cui vengono declamati e recitati testi che accoppiano le tematiche sui diritti Lgbtqia+, a fianco di sprazzi di “vita queer”, con i risvolti dell’approccio alla religione.
Commenti recenti