I HATE MY VILLAGE – Nevermind The Tempo
Nei dieci brani confluiscono le influenze più svariate, dall’afrobeat, alla psichedelia, dalla sperimentazione al math, funk, fino a folate di rock sghembo e indefinibile.
Nei dieci brani confluiscono le influenze più svariate, dall’afrobeat, alla psichedelia, dalla sperimentazione al math, funk, fino a folate di rock sghembo e indefinibile.
Dieci brani autografi, che se da una parte viaggiano in un contesto genericamente alternative rock, dall’altra assimilano influenze inaspettate come reggae, new wave, non disdegnando una più che gradita vena pop rock.
L’esordio della band sarda è un perfetto esempio di classico punk rock melodico di estrazione Green Day e dintorni.
I sette brani attingono numerosi spunti dal rock anni Settanta (Pink Floyd in particolare) ma non disdegnano nuove prospettive (Radiohead).
15 brani, tratti dal periodo 1993-1995 per la band modenese, da sempre caratterizzata dall’amore per una new wave dai colori autunnali (tra primi Litfiba, Joy Division, New Order, The Sound di Adrian Borland).
Il trio torinese picchia duro con un punk rock possente e roccioso, debitore a nomi classici come Social Distortion e Bad Religion ma anche ai nostrani Bull Brigade o Gli Ultimi.
Buona la scrittura di musica e testi e l’approccio esecutivo, sincero e urgente.
Nei dieci brani autografi dell’esordio percorrono strade sonore prevalentemente in bilico tra punk e grunge ma con numerosi altri riferimenti.
Il trio pugliese Black Mood 808 torna online con Santè, il loro nuovo singolo per Kimura.
Un nuovo lavoro che parte, come loro consuetudine, dalla tradizione americana, tra alternative country, intense ballate, asperità varie, dal Neil Young più duro, a J Mascis, all’ex Husker Du Grant Hart fino agli Uncle Tupelo e a pennellate in arrivo dal Paisley Underground, Dream Syndicate in particolare.
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