ROKAMORA – s/t
Hard rock e grunge uniti in una miscela altamente infiammabile e febbrile, diretta e senza fronzoli.
Hard rock e grunge uniti in una miscela altamente infiammabile e febbrile, diretta e senza fronzoli.
D’io Matria Vaniglia è il nuovo album del cantautore bresciano Alessandro Sipolo, fuori oggi per le etichette LaPOP e Freecom.
Elettronica debitrice alla lezione new wave degli anni Ottanta (da Depeche Mode a Orchestral Manouvres in the Dark) ma che assembla anche elementi kraut rock e una diffusa aura psichedelica, soprattutto nelle melodie vocali.
Dodici brani strumentali, lontani da ogni possibile classificazione, che si muovono tra math rock, hard, Motorpsycho, stoner, ritmi funk sincopati, inaspettate progressioni armoniche, distorsioni, esplosioni di violenza sonora, perfino una stravolta parentesi surf.
Un album complesso, visionario, ricco di pregevoli spunti, con uno sguardo particolare al miglior Canterbury Sound, jazz rock, progressive.
Elettronica virata al groove tipico del trip hop, ritmi ipnotici, tribalismi, sperimentazione, elementi cinematografici per immaginarie colonne sonore, riferimenti brasiliani.
I quattro brani del nuovo ep sono un mix di attitudine punk, cantautorato alternative, suggestioni che rimandano ai CCCP/CSI (“Molto semplice”), post wave e tanto altro, in un vortice sonoro crudo e aspro, colonna sonora malinconica e drammatica della nostra epoca.
Il doppio album include le registrazioni originali, scabre e intensissime di Gavinuccio Canu e le rivisitazioni altrettanto dense e profonde di una serie di artisti di primo piano della scena new wave e cantautorale italiana.
Ep d’esordio per il quartetto veneto, a base di un sound abrasivo e crudo, figlio di post hardcore, Fugazi, At The Drive-In.
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